Nella mitologia greca i centauri erano figli di Issione e e Nefele. Questi mostri avevano corpo di cavallo su cui si innestava il tronco, le braccia e il capo umani. Erano descritti come creature piuttosto selvagge e violente, che vivevano in uno stato primitivo sui monti e nelle foreste mangiando carne cruda.
Secondo il mito si scontrarono contro i Lapiti, una popolazione della Tessaglia, con la quale erano venuti in contrasto durante le nozze di Pirotoo e Ippodamia. Furono poi protagonisti della Centauromachia, cioè della lotta contro Eracle, durante la quale l'eroe greco
perse la vita.
(MdR)
Letture: dalla Divina commedia di Dante,
If, XII:
e tra 'l piè de la ripa ed essa, in traccia
corrien centauri, armati di saette,
57 come solien nel mondo andare a caccia.
Veggendoci calar, ciascun ristette,
e de la schiera tre si dipartiro
60 con archi e asticciuole prima elette;
e l'un gridò da lungi: "A qual martiro
venite voi che scendete la costa?
63 Ditel costinci; se non, l'arco tiro".
Lo mio maestro disse: "La risposta
farem noi a Chirón costà di presso:
66 mal fu la voglia tua sempre sì tosta".
Poi mi tentò, e disse: "Quelli è Nesso,
che morì per la bella Deianira,
69 e fé di sé la vendetta elli stesso.
E quel di mezzo, ch'al petto si mira,
è il gran Chirón, il qual nodrì Achille;
72 quell'altro è Folo, che fu sì pien d'ira.
Dintorno al fosso vanno a mille a mille
saettando qual anima si svelle
75 del sangue più che sua colpa sortille".
Noi ci appressammo a quelle fiere isnelle:
Chirón prese uno strale, e con la cocca
78 fece la barba in dietro a le mascelle.
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