La manucodiata, o uccello del Paradiso è un animale
favoloso che originò in Europa tre secoli di leggende. Sembra che le spoglie di questo uccello siano giunte in Europa con l'unica nave della flotta di Magellano che aveva fatto ritorno in patria. Gli indigeni effettuavano su alcuni uccelli determinate lavorazioni: dopo aver tolto le zampe, le ossa e le interiora, lasciavano essiccare la pelle dell'animale, che rimaneva in questo modo gonfia e intatta, anche se vuota, con l'effetto di un'incredibile leggerezza. Successivamente, innestavano su questa pelle numerose variopinte penne esotiche. Gli occidentali non si resero conto della lavorazione e considerarono questi trofei come i resti di strani animali senza zampe. La leggenda che si creò era che gli uccelli del paradiso, privi di zampe, non si posavano mai al suolo, volando e fluttuando perennemente, nutrendosi di rugiada e nettare. La riproduzione sarebbe avvenuta deponendo le uova sul dorso del maschio, che aveva un'apposita cavità per contenerle.
Ambroise Paré include queste strane creature nella sua opera Des monstres et prodiges (Parigi 1573) contribuendo a perpetuare una leggenda che si protrae sino al XVIII secolo.
(AZ)
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