Spermatozoo con il feto preformato (N. Hartsoeker 1656-1725) |
![]() In altre parole, dinanzi all'incapacità di comprendere come possa nascere la vita a partire dalla materia bruta, il problema viene aggirato col dire che la vita è un dono divino, un evento soprannaturale. Posto che l'uovo racchiude il germe della vita, la natura ha soltanto la capacità di attivarne a un certo momento lo sviluppo e la crescita. La teoria preformista dell'incastro dei germi, complicata da disquisizioni teologiche, prevede che quando Dio ha creato Eva ha posto nelle sue ovaie anche la sua prole già preformata, in modo che al momento opportuno questi germi potessero crescere e svilupparsi sino a generare nuovi individui. Naturalmente, il problema della nascita della vita era soltanto spostato di una generazione, per cui bisognava ammettere che a loro volta, i minuscoli individui contenuti nelle uova di Eva avessero nelle loro ovaie, già preformati i germi dei loro figli, e così via, concludendo che nelle ovaie della prima donna era già preformata l'intera umanità. Con la scoperta degli spermatozoi - noti all'epoca come animalcoli spermatici o vermi spermatici - da parte del microscopista olandese Leeuwenhoek, nacque una variante della teoria della preesistenza dei germi che poneva negli spermatozoi anziché nelle uova il principio della vita, lasciando intatta la struttura dell'incastro. (AZ) |
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