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I MOSTRI DALLA A ALLA Z: 
Fisiognomica

Tratti fisici bestiali in una stampa di fine '800
Termine di derivazione aristotelica con cui si indica lo studio, parascientifico, dei caratteri fisici dell'individuo e del loro aspetto corporeo con l'intento di dedurne i caratteri spirituali e morali. 
Nell'antichità e nel Medioevo alcune pubblicazioni si occupano di fisiognomia animale, che consiste nell'individuare nei tratti somatici degli uomini delle similitudini con quelli degli animali, il che avrebbe permesso di coglierne le affinità comportamentali.
"Il Della Porta lo dichiara esplicitamente nell'introduzione al suo trattato, costruendo un sillogismo in cui la premessa maggiore, la premessa minore e la conclusione affermano che: 1. Ogni specie animale ha una figura, corrispondente alle sue proprietà e alle sue passioni; 2. Gli elementi di tali figure si ritrovano nell'uomo; 3. L'uomo che presenta le stesse fattezze ha, di conseguenza, carattere analogo. Così il leone, possente e generoso, ha petto ampio, spalle larghe ed estremità grosse. Le persone in cui si riscontrano gli stessi segni sono coraggiose e forti" (J. Baltrusaitis, Aberrazioni, Adelphi 1983, p. 16).

Questa concezione si ritrova, su basi pseudoscentifiche e con differenti argomentazioni, anche nell'opera di Lombroso che tenta di individuare nelle anomalie fisiche alcune anomalie comportamentali criminali.

(AZ)

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