Minosse era il leggendario re di Creta, figlio di Zeus e di Europa, fratello di Radamanto e padre di Arianna. Fu un saggio legislatore, anche perché come consigliere aveva nientemeno che Zeus. Pasifae, moglie di Minosse, fu ingravidata da un toro feroce inviato da Poseidone per punire Minosse, troppo parco nei suoi sacrifici al dio del mare. Da questa insana passione nacque il
Minotauro.
Le caratterizzazioni mostruose e diaboliche del personaggio non appartengono
all'epoca greca ma a rivisitazioni successive. Stando a Dante, quando Minosse morì e scese negli Inferi, la fama di uomo esperto di legge gli permise di ottenere l'incarico di giudicare i morti, coadiuvato da Eaco e dallo stesso Radamanto. Nell'Inferno dantesco Minosse è un diavolo che ruota la lunga coda in tanti giri quanti sono i livelli che il dannato dovrà scendere per scontare la pena.
(LB)
Letture: dall'Inferno di Dante V, 4-24
Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia:
essamina le colpe ne l'intrata;
6 giudica e manda secondo ch'avvinghia.
Dico che quando l'anima mal nata
li vien dinanzi, tutta si confessa:
9 e quel conoscitor de le peccata
vede qual loco d'inferno è da essa;
cignesi con la coda tante volte
12 quantunque gradi vuol che giù sia messa.
Sempre dinanzi a lui ne stanno molte:
vanno a vicenda ciascuna al giudizio,
15 dicono e odono e poi son giù volte.
"O tu che vieni al doloroso ospizio",
disse Minòs a me quando mi vide,
18 lasciando l'atto di cotanto offizio,
"guarda com'entri e di cui tu ti fide;
non t'inganni l'ampiezza de l'intrare!".
21 E 'l duca mio a lui: "Perché pur gride?
Non impedir lo suo fatale andare:
vuolsi così colà dove si puote
24 ciò che si vuole, e più non dimandare".
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