L'Enciclopedia dei Mostri: AB, CDE, FG, HIJKL, MNO, PQRS, TUVWXYZ
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I MOSTRI DALLA A ALLA Z: 
Unicorno

Unicorno
Il mito e la storia dell'unicorno costituiscono un capitolo molto ricco nella storia dei mostri. Questa figura di quadrupede con una sola escrescenza al centro della fronte si ritrova in moltissime culture con numerose varianti: a volte sembra trattarsi di un capretto, altre volte di un cervo, per gli arabi era una lepre, successivamente, in Occidente, si consolida la raffigurazione del cavallo. L'elemento comune a tutte le mitologie di questo mostro, risiede nell'unicità del corno e nella sua preziosità. Esso possiede infatti degli stupefacenti poteri terapeutici ed è in grado di guarire l'epilessia, le convulsioni e di neutralizzare ogni veleno.

Nella tradizione greca, ce ne parlano Ctesia e Megastene, si tratta di un animale selvaggio che vive in India. 
Durante il cristianesimo il mito si trasforma e assume dei significati allegorici e simbolici molto forti. Le virtù terapeutiche scompaiono e compare il mito della vergine secondo il quale l'unicorno, animale ferocissimo e indomabile, si ammansisce soltanto al cospetto di una vergine, dalla quale si lascia allattare e segue sino al palazzo del re. Se la donna non è vergine, tuttavia, scoperto l'inganno si infuria e la uccide. 

Nel 1500, con la nascita della zoologia scientifica l'unicorno riappare con le caratteristiche della cultura greca, come un animale che esiste realmente nelle terre orientali. In questo periodo, in Europa compare anche il suo corno, venduto a caro prezzo come merce preziosa. In realtà si tratta del dente del narvalo. 

Anche se le spiegazioni razionali risultano sempre inadeguate per una figura mitica che compare in tante e differenti civiltà, è molto probabile che l'unicorno di Ctesia e di Megastene sia nato dalla confusione col rinoceronte. In effetti le leggende locali sul potere terapeutico del rinoceronte coincidono con quelle attribuite all'unicorno. Va tenuto presente che questo animale sconosciuto, in Occidente, veniva descritto come una sorta di grande quadrupede con un corno al centro della fronte che, nell'immaginario degli illustratori dovette diventare una sorta di cavallo. Successivamente, anche quando il rinoceronte venne riconosciuto e classificato, la leggenda dell'unicorno, immortalata nell'iconografia favolosa continuò a vivere autonomamente. 
Va detto, a proposito del rinoceronte, che il primo esemplare introdotto in Europa, esposto a Parigi a metà del 1700, rimase in esposizione per oltre un anno tra frotte di persone che ogni giorno andavano ad ammirarlo. 

Tra le varianti orientali di questo mostro si possono segnalare l'abath, mito malese; l'al-mi'radj, l'unicorno islamico, descritto come una lepre gialla; il bulan, presso i popoli altaici descritto in modo simile al rinoceronte; il camphur indonesiano; il kilin, in Cina, spesso indicato con il corpo di antilope o di cervo; il kirin, in Giappone, molto simile a quello cinese.

(AZ)

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