L'Enciclopedia dei Mostri: AB, CDE, FG, HIJKL, MNO, PQRS, TUVWXYZ
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LA STORIA DE MOSTRI, DAL MITO ALLA SCIENZA: 
L
a concezione greca del
kosmos

Nella concezione greca bello e buono erano un tutt'uno
Nella tradizione greca la comparsa dei mostri veniva per lo più interpretata come un evento nefasto. Del resto la concezione greca del bello aveva un significato profondo, filosofico, dotato di un senso metafisico superiore. 
Il kosmos esprimeva l'ordine dell'universo, bello e perfetto nello stesso tempo. Analogamente, l'idea del bello era inscindibilmente connessa con l'idea del buono: kalòs kagazòs (bello e buono) era un tutt'uno. In quest'ottica si spiega meglio la leggendaria consuetudine spartana di gettare dalla rupe i neonati imperfetti, consuetudine che si ritrova a dire il vero in molte società primitive, e che viene con diverse forme perpetuata anche in epoca romana, come testimonia - riprendendo Tito Livio - Julius Obsequens, nel Liber prodigiorum (IV secolo d.C.) in cui si racconta come i Romani bruciassero tra le fiamme mostri umani e animali, e annegassero gli individui ermafroditi. L'abitudine di uccidere subito dopo la nascita le creature deformi che non morivano spontaneamente, continuò del resto fino al XVII secolo.

(AZ)

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