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I MOSTRI DALLA A ALLA Z: 
Androgeni ed ermafroditi 

Ermafroditi, dall'Encyclopedie di Diderot
Un mito platonico riportato nel Convivio narra che i primi uomini avevano una forma quasi sferica con quattro gambe e quattro braccia. C'erano gli ermafroditi, gli uomo-uomo e le donne-donne. Molto potenti, erano temuti dagli dei, e per questo Zeus li tagliò a metà. Ogni metà, ancora oggi è spinta dal desiderio di ricongiungersi con la parte perduta, e per questo cerca l'altro suo sesso.

L'idea dell'origine androgina dell'umanità si ritrova anche nel mito ebraico: Adamo era uomo nel fianco destro e donna nel sinistro. Dio lo sezionò longitudinalmente. La storia biblica della costola da cui è stata forgiata Eva sembra quindi una variazione del tema. 

Nella mitologia classica Ermafrodito, figlio di Hermes e Afrodite, era un giovane di straordinaria bellezza di cui si innamorò perdutamente la ninfa Salmacis dell'omonimo lago, in Caria. Poiché il giovane rifiutava le sue offerte, ella si nascose nell'acqua. Quando Ermafrodito, invogliato dalla bellezza del lago, si tuffò, la ninfa gli si avvinghiò intorno pregando gli dei di saldarli per sempre. Così divennero un solo corpo, che partecipa di entrambe le caratteristiche sessuali maschili e femminili.

Passando dal mito alle osservazioni naturalistiche e alla scienza, lo studio di esseri ermafroditi e di malformazioni sessuali è noto sin dai tempi degli antichi Greci e si ritrova successivamente anche durante il rinascimento. Con la nascita della scienza il fenomeno diviene di dominio degli anatomisti e della teratologia. 

(AZ)

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