Attraverso la comunità Attivisti dell’italiano in questi anni abbiamo organizzato raccolte firme, petizioni e azioni di protesta soprattutto contro l’abuso dell’inglese.
Tra le più significative:
Nel 2019, davanti all’introduzione nel linguaggio istituzionale e lavorativo della figura del navigator espressa in inglese abbiamo protestato con il ministro Luigi di Maio chiedendo che sostituisse ufficiamente l’espressione con una parola italiana (esiste uno storico su italofonia da linkare?
Nel 2020 Italofonia ha avviato una petizione rivolta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella contro l’abuso dell’inglese che ha raccolto oltre 4.000 firme (in attesa di risposta).
Nel gennaio 2021, davanti all’annuncio del ministro Franceschini di chiamare in inglese (ITsART) il portale dedicato alla promozione del patrimonio culturale italiano in tutti i suoi aspetti (come se la lingua italiana non facesse parte del nostro patrimonio culturale) abbiamo protestato con una lettera inviata da quasi 300 attivisti.
Nel marzo 2021 abbiamo presentato una petizione di legge per l’italiano (LINK) che è stata assegnata sia alla Camera (20 aprile 2021, n. 727, VII Commissione cultura) sia al Senato (14 marzo 2021, n. 795, VII Commissione permanente, Istruzione, beni culturali). Successivamente abbiamo dato il via a una raccolta firme in Rete di quanti appoggiano l’iniziativa per fare in modo di convincere qualche parlamentare a richiedere che sia mesa all’ordine del giorno discussa, e perché non rimanga chiusa nei cassetti.
Nel maggio 2021, per perorare la causa della nostra petizione di legge abbiamo pubblicato una lettera aperta al presidente del consiglio Mario Draghi, ringraziandolo per le sue esternazioni pubbliche contro l’abuso dell’inglese e per la sensibilità dimostrata più volte nei confronti della lingua italiana.