L'Enciclopedia dei Mostri: AB, CDE, FG, HIJKL, MNO, PQRS, TUVWXYZ
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LA STORIA DE MOSTRI, DAL MITO ALLA SCIENZA: 
Il Medioevo

Creature bizzarre
Tra il 622 e il 633 Isidoro da Siviglia nelle Etymologiae, sintesi enciclopedica del sapere medievale, riprende la concezione di sant'Agostino del mostro come fenomeno naturale: il portento non è un evento miracoloso contra naturam, fa parte del disegno divino e permette di predire il futuro. 
Isidoro include nella sua opera le deformazioni individuali, le razze mostruose e gli animali portentosi come l'unicorno - arricchito di elementi allegorici - anche se non spiega mai quali presagi si possano trarre dai singoli casi descritti. L'opera viene più volte copiata e riproposta tra l'VIII e il XIII secolo. 
Nel De Universo di Rabano Mauro (IX secolo), per esempio, il capitolo sui mostri è ripreso nei minimi dettagli, anche se vengono meno le interpretazioni allegoriche. 

Per tutto il Medioevo con i portenti si indicano non i prodotti dell'immaginazione e dell'arte, ma quei fenomeni mostruosi a cui si attribuisce una reale esistenza, spesso carichi di significati magici e religiosi. Essi rivestono una grande importanza e compaiono in tutti i compendi e le enciclopedie.

(AZ)

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