L'Enciclopedia dei Mostri: AB, CDE, FG, HIJKL, MNO, PQRS, TUVWXYZ
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I MOSTRI DALLA A ALLA Z: 
Sirene

Odisseo, legato, ascolta il canto delle sirene
Nella mitologia greca le sirene erano figure simili alle arpie: con le loro irresistibili melodie attiravano i marinai verso le loro isole rocciose e li facevano naufragare. Il curioso Odisseo, secondo Omero, al cospetto delle sirene, ordina ai suoi uomini di tapparsi le orecchie e si fa legare all'albero della sua nave per poter ascoltare il loro canto senza rischiare di esserne fatalmente attratto. Nelle storie degli Argonauti le sirene sono descritte come mostri con il capo di donna ma il corpo di uccello. Giasone e gli Argonauti vengono salvati grazie all'intervento di Orfeo, che con la sua musica riesce a vincere l'ammaliante melodia di questi mostri che, gelose, si gettano in mare e si trasformano in rocce.

Nel folklore europeo le sirene sono invece raffigurate come splendide creature metà pesce, dalla cinta in giù, e metà donna, dalla pancia in su. Nelle fiabe (da Anderson a Walt Disney) e nella tradizione cinematografica questi mostri si sono perciò caricati di significati positivi perdendo la loro originaria natura terribile. La sirena, nell'immaginario collettivo, diventa una creatura leggendaria di straordinaria bellezza, completamente priva dell'originario carattere predatorio.

(AZ)

Letture: dall'Odissea
libro XII, trad. di Rosa Calzecchi Onesti

  Alle Sirene prima verrai, che gli uomini
40 stregano tutti, chi le avvicina.
  Chi ignaro approda e ascolta la voce
  delle Sirene, mai più la sposa e i piccoli figli,
  tornato a casa, festosi l'attorniano,
  ma le Sirene col canto armonioso lo stregano,
45 sedute sul prato: pullula in giro la riva di scheletri
  umani marcenti; sull'ossa le carni si disfano.

(...)

  "Qui, presto, vieni, o glorioso Odisseo, grande vanto degli Achei,
185 ferma la nave, la nostra voce a sentire.
  Nessuno mai si allontana di qui con la sua nave nera,
  se prima non sente, suono di miele, dal labbro nostro la voce;
  poi pieno di gioia riparte, e conoscendo più cose..."

(...)

  Così dicevano alzando la voce bellissima, e allora il mio cuore
  voleva sentire, e imponevo ai compagni di sciogliermi,
  coi sopraccigli accennando; ma essi a corpo perduto remavano.

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