L'Enciclopedia dei Mostri: AB, CDE, FG, HIJKL, MNO, PQRS, TUVWXYZ
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I MOSTRI NELL'ARTE FIGURATIVA: 
Mostri e arte

Il leone alato, simbolo di Venezia
Il tema delle forme abnormi, bizzarre, fantastiche e mostruose è sempre stato caro al mondo dell'arte, sin dall'antichità più remota infatti l'uomo ha voluto caricare tali raffigurazioni di significati simbolici.

Possiamo definire mostruosa una raffigurazione quando suscita in chi la osserva orrore o meraviglia, e le due cose spesso non si escludono. Le raffigurazioni mostruose si oppongono alla realtà naturale, combinano e fanno convivere diversi elementi in modo innaturale, associano elementi naturali a elementi fantastici.

La presenza del mostruoso nelle diverse epoche dipende dalla funzione che l'opera d'arte assume nel suo contesto.

Nel campo della raffigurazione artistica, perciò, come nella letteratura o nel cinema, queste raffigurazioni, sotto forma di dipinti, di statue di opere scultoree non mancano. Spesso sono protagoniste - un solo esempio nostrano tra i tanti possibili: i giardini di Bomarzo -, altre volte si celano negli sfondi, nelle cornici, fanno capolino dai particolari di soggetti religiosi, epici, storici. 

Tra i generi più prolifici in fatto di mostri si possono annoverare i monumenti funebri, che raffigurano spesso demoni e mostri ibridi che frequentano i regni dell'oltretomba; le maschere; l'araldica, la disciplina che studia gli stemmi e gli scudi, dove è tutto un proliferare di queste figure: tra le più diffuse si possono ricordare per esempio il leone alato (simbolo di Venezia), il drago, il grifone... Lo stesso si può dire per le monete di ogni epoca.

Nella glittica, l'arte di incisione su pietre dure o preziose, i mostri assumono tutte le forme e le varianti possibili, soprattutto i mostri composti, gli incroci di animali e le differenti combinazioni di teste, zampe, ali. Tra queste incisioni vale la pena di citare i grilli, volti umani incrociati con motivi animali, diffusi nel medioevo, chiamati così sulla base di un testo di Plinio il Vecchio che parlava di una caricatura di un certo Gryllos (porcellino) da parte di Antiphilis l'Egiziano.
Queste caricature bizzarre furono poi riprese anche nella pittura, per esempio da Bosch.

Un altro habitat ideale per ogni sorta di strana e mostruosa creatura è quello della decorazione. Nell'architettura gotica, per esempio, possiamo ricordare la gargouille (o garguglia), il doccione di gronda che sporge dai muri e che termina con una figura di animale fantastico o mostruoso che serve a riversare a terra l'acqua piovana, il più delle volte dalle fauci o dalle narici.
Tra i temi più ricorrenti ci sono i draghi e i serpenti. Queste decorazioni in Italia sono presenti solo nel duomo di Milano, ma sono molto diffuse nelle cattedrali gotiche della Germania e della Francia.
E, sempre a proposito di motivi gotici, si possono ricordare anche le drolerie, letteralmente buffonate. Con questo termine si indicano sia le scenette satiriche animate da figurine grottesche con cui i miniatori decoravano i margini dei manoscritti gotici, sia le piccole sculture di mostri ibridi e animali bizzarri con cui venivano decorati doccioni, cornici dei portali, riquadri delle finestre... 

Analoghe decorazioni mostruose si ritrovano in molte architetture orientali, tra queste vale la pena di ricordare le statue mostruose poste a guardia dei templi e delle abitazioni, solitamente figure imponenti e possenti connesse all'idea del drago che custodisce il tesoro.

(AZ)

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