L'Enciclopedia dei Mostri: AB, CDE, FG, HIJKL, MNO, PQRS, TUVWXYZ
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LA STORIA DE MOSTRI, DAL MITO ALLA LETTERATURA: 
I mostri di Edgar Allan Poe 

Una stampa ottocentesca
Edgar Allan Poe nacque a Boston nel 1809, scrisse diversi racconti e poesie. Morì, poverissimo, a Baltimora nel 1849. Come spesso accade, la critica si accorse di lui solo dopo la scomparsa. La sua influenza sugli sviluppi della narrativa del terrore - e specialmente su autori come Leroux, Conan Doyle e Lovecraft - è enorme.

Poe si può considerare come il vero antesignano della letteratura horror moderna. Fu vero maestro nel raccontare l'irrealtà e nel descrivere atmosfere angoscianti e tenebrose in cui calare le sue incredibili storie. Era capace di vivere i suoi incubi con una lucidità estrema, assurda e di per sé spaventosa. 

Nei suoi racconti è più facile incontrare personaggi inquietanti e misteriosi che non veri e propri mostri. E anche quando i mostri compaiono, come nel caso della gigantesca e orrida creatura avvistata ne La Sfinge, si rivelano essere il frutto di un'illusione ottica, di una distorsione della realtà.
Tra le altre apparizioni mostruose, bisogna poi ricordare, come osserva Jorge Luis Borges nel Manuale di zoologia fantastica, il capitolo XVIII del Gordon Pym, in cui Poe descrive - con la solita accuratezza eccessiva e maniacale - un mostriciattolo catturato in acqua: artigli e denti scarlatti, coda di topo, testa felina e grandi orecchie di cane.

Il mostro più famoso uscito dalla penna di Poe, tuttavia, compare ne I delitti della Rue Morgue: il misterioso assassino che si è inspiegabilmente e misteriosamente introdotto nell'abitazione di due donne che ha ucciso in modo selvaggio, con una forza e una violenza inaudita, nascondendo un cadavere nella canna fumaria del camino. Al termine del racconto, grazie all'abilità dell'investigatore, che ricorda molto da vicino il personaggio e il metodo di Sherlock Holmes, si rivela essere semplicemente un grosso orango scappato.

(LB)

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