L'Enciclopedia dei Mostri: AB, CDE, FG, HIJKL, MNO, PQRS, TUVWXYZ
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I MOSTRI AL CINEMA: 
I film di vampiri 

Locandina
Attraverso le prime pellicole cinematografiche la figura del vampiro si arricchisce di nuovi elementi estranei alla creazione letteraria di Bram Stoker che aveva reso celebre questo mito. 

La prima importante pellicola che tratta questo tema è il Nosferatu di Friedrich Wilhelm Murnau (1922). E' la storia di Jonathan, interpretato da Gustav von Wangenheim, un giovane agente immobiliare che finisce in Transilvania per vendere una fatiscente dimora a un certo Orlok (Max Schreck). L'immagine del vampiro, calvo, pallido, con le lunghe dita unghiate e gli occhi scavati e circondati da un alone nero, sarà poi ripresa nel 1978 dal remake di Werner Herzog interpretato da Klaus Kinski e da Isabelle Adjani (Nosferatu il principe della notte). La raffigurazione orrorifica del mostro raggiunge l'apice con l'inquadratura della lunga ombra del vampiro proiettata su una scalinata. Tra le scene più efficaci è da segnalare l'arrivo della nave nel porto di Brema con a bordo i cadaveri di tutti i membri dell'equipaggio e con un carico di topi che seminano la peste per il paese. Mentre sembra quasi di percepire l'odore della morte che si respira nella città, la storia si conclude con la distruzione del vampiro, trafitto da un raggio di sole che lo coglie al rientro da una delle sue scorribande notturne. 

Nel 1931 escono nelle sale cinematografiche Vampyr, dello scandinavo Carl Theodor Dreyer, e Dracula di Tod Browning, tratto da un adattamento teatrale del romanzo di Bram Stoker. Qui l'interprete è il mitico Bela Lugosi che, giunto a Carfax Abbey, in Inghilterra, si introduce tra la borghesia del luogo e miete vittime finché non è scoperto e ucciso con un paletto nel cuore dal prof Van Helsing. 

I rifacimenti e le variazioni sul tema si susseguono sino ai giorni nostri. Nel 1936 esce Dracula' s Daughter di Lambert Hillyer, in cui la figlia del vampiro, Maria Zaleska, cerca inutilmente di guarire dalla sua "malattia". Nel 1943 è la volta di Son of Dracula di Robert Siodmak, nel 1958 de Il sangue del vampiro di Henry Cass e di Dracula il vampiro con Cristopher Lee, che continuerà ad essere il principale interprete di questo personaggio sino agli anni '70. La regia è di Terence Fisher che girerà ancora, nel 1960, Le spose di Dracula e nel 1965 Dracula principe delle tenebre
La lista è sterminata, si possono ricordare, tra gli altri, Le amanti di Dracula (1968) di Freddie Francis; Una messa per Dracula (1969) di Peter Sasdy; Vampiri amanti (1970) di Roy Ward Baker, con l'apparizione di un'affascinante vampira; Le figlie di Dracula (1971) di John Hough; La morte va a braccetto con le vergini (1971) di Peter Sasdy; Dracula contro Frankenstein (1972) di Jesus Franco che, nel 1973, partorisce anche Il conte Dracula con Cristopher Lee e Klaus Kinski, altro inquietante protagonista di molti film del terrore. Alan Gibson gira Dracula colpisce ancora (1972), in cui resuscita il vampiro in una Londra hippy e, l'anno seguente, I satanici riti di Dracula. Sempre nel 1973 esce Il plenilunio delle vergini di Paolo Solvay, mentre nel 1979, John Badham ci regala un Dracula in cui il protagonista sfodera un fascino erotico che lo rende ben diverso dall'orribile vampiro del film di Murnau. 

Le divagazioni sulla figura del vampiro spesso si arricchiscono e si contaminano con diverse tematiche: già negli anni '50 erano comparsi I vampiri dello spazio (1957) di Val Guest e Spaceman contro i vampiri dello spazio (1957) del giapponese Teruo Ishii a cui, nel 1985, fa seguito Space Vampires di Tobe Hooper. La metafora del vampiro che succhia il sangue, cioè la vita, spogliata dalle caratteristiche iconografiche tradizionali, si può rintracciare anche in pellicole come Alien di Ridley Scott o ne La cosa di John Carpenter dove invece del classico morto che ritorna si ha a che fare con extraterrestri e mostri di diversa conformazione. 

In tempi più recenti il vecchio e nobile conte Dracula, torna a rivivere ai giorni nostri nel suo aspetto tradizionale attraverso Dracula di Bram Stoker (1992), kolossal da 40 milioni di dollari di Francis Ford Coppola, e Intervista col Vampiro (1994) di Neil Jordan, tratto dal romanzo di Anne Rice Interview with the vampire.

Tra le infinite divagazioni sul tema vale la pena di segnalare la rilettura in chiave comico-ironica di Roman Polanski, Per favore non mordermi sul collo (1967). In questo caso, il professor Abronius, autorevole studioso di vampiri, giunge in Transilvania con l'assistente Alfred. Qui la giovane cameriera della locanda dove alloggiano viene rapita e rinchiusa in un castello in cui si svolge un raduno di vampiri in occasione di una grande serata di gala che avviene ogni cento anni. Il professore con l'assistente si buttano sulle tracce della giovane e finiscono nel castello dove, confusi tra gli invitati, si ritrovano al gran ballo di questi mostri che danzano in abiti settecenteschi. Indimenticabile è la scena in cui vengono scoperti perché sono gli unici partecipanti che vengono riflessi nei grandi specchi del salone. 
Sulla scia di questa rivisitazione sono usciti successivamente anche Ammazzavampiri (1985) di Tom Holland, Fracchia contro Dracula (1985) di Neri Parenti e Stress da vampiro (1989) di Robert T. Bierman. 

(AZ)

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