K. Kinski nei panni di Nosferatu |
![]() Lo spettro del vampiro, così come noi lo conosciamo, deriva da una creazione letteraria di Bram Stoker, costruita su alcune leggende e credenze nate nell'Europa orientale tra il XVII e XVIII secolo, su cui, successivamente, si è innestata una serie di invenzioni cinematografiche. Nosferat è la voce rumena che indica la leggenda del vampiro che, nato morto da genitori illegittimi, esce dalla tomba e importuna esseri di sesso opposto. Bram Stoker, per la pubblicazione del romanzo Dracula il vampiro (Londra 1897), aveva attinto dalla tradizione della Moldavia la voce dracul, demone, che in alcune regioni aveva generato presso i contadini leggende vampiresche. In rumeno drac significa diavolo, e sembra che dracul o draculea (figlio del diavolo) fosse un epiteto dato a un principe che intorno al 1400 aveva governato la Valacchia in modo particolarmente cruento guadagnandosi il soprannome di impalatore. Stoker riesce a fondere il mito plebeo e contadino del vampiro con un tocco di nobiltà e blasonatura che ha dato al libro una grande fortuna. La regione slava in cui ambientare il romanzo diviene la Transilvania. Il tema gode di grande successo durante il romanticismo, che ama i temi macabri e, in seguito, viene trasposto con analoga fortuna anche sul grande schermo. Chi è morso da un vampiro ne viene contagiato e diventa come lui. Il mostro si può distruggere soltanto trafiggendogli il cuore con un palo di legno o con la detroncazione della testa. Le variazioni romanzate che si susseguono contribuiscono a creare l'immagine che oggi ne abbiamo: i canini smisurati, la consuetudine di dormire nelle bare, protetto dai raggi del sole che lo distruggerebbero, la capacità di trasformarsi in pipistrello, un animale notturno che nella tradizione popolare suscita orrore: è una sorta di "mostro assurdo", un sorcio con le ali, simile tra l'altro all'animale che vive in Sudamerica - il vampiro appunto - che talvolta succhia il sangue di alcuni mammiferi. Tra i particolari che su questa figura mostruosa si sono ricamati c'è l'orrore per il crocefisso (che ne sottolinea l'aspetto demoniaco) e per l'aglio, e il fatto che la sua immagine non viene riflessa negli specchi (che ne evidenzia l'aspetto spettrale). Nella cinematografia il vampiro si ritrova spesso presentato non come mostro orribile, ma come affascinante e nobile seduttore dai modi eleganti che riesce perciò a incantare le giovani ragazze che successivamente morde sul collo. E' interessante notare - per comprendere la grande e suggestiva presa di questo mito - che atteggiamenti vampireschi si sono registrati talvolta anche in episodi di cronaca nera. Ma abbiamo già visto che l'idea di bere il sangue, come il cannibalismo, hanno origini ancestrali. Da notare, infine, che il concetto del contagio attraverso il morso è un fenomeno che si registra anche a proposito del licantropo e che non è dissimile dal contagio dei morti viventi o zombie che, nella tradizione cinematografica, uccidono i vivi rendendoli uguali a loro. (AZ) Curiosità: Si narra che Bela Lugosi, celebre interprete cinematografico del vampiro, costretto a vivere per esigenze pubblicitarie in un castello diroccato e a vestirsi sempre con mantelli neri, morì nel 1956 convinto di esserne una reincarnazione. |
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