L'Enciclopedia dei Mostri: AB, CDE, FG, HIJKL, MNO, PQRS, TUVWXYZ
Scegli una sezione: Etimologia - Scienza - Letteratura - Cinema - Cronaca - Arte

LA STORIA DE MOSTRI, DAL MITO ALLA SCIENZA: 
XVII e XVIII secolo: Le cause dei mostri,
metafisica e anatomia

Gemelli mostruosi
A proposito dei mostri, Arnauld e Regis insistevano sull'onnipotenza di Dio e sull'insondabilità dei suoi progetti, escludendo la possibilità dell'intervento di accidenti casuali:

"Nulla ci impedisce di credere che i germi dei Mostri siano stati prodotti al principio, come quelli degli Animali perfetti [...] le Leggi della Natura non differiscono in nessun modo dalla volontà di Dio, e ammettendo che Dio, seguendo le leggi della Natura, faccia qualcosa che non avrebbe avuto intenzione di fare, noi rispondiamo ancora che è sostenere che la volontà di Dio è contraria a se stessa ciò che ripugna" (Régis, Sistema di filosofia). 

Dello stesso parere era anche l'anatomista Duverney che narrava di un mostro - nato a Vitry il 20 settembre del 1706 - formato da due gemelli uniti per il bacino. Il fatto aveva suscitato grande scalpore e curiosità, tutto il circondario era accorso per vedere lo strano fenomeno, che non sopravvisse a lungo. L'anatomista, dopo aver esaminato e sezionato attentamente il caso, nella sua memoria concludeva con l'esaltazione dell'infinita potenza e libertà di Dio.

Così, il dibattito sulle cause dei mostri vedeva da una parte schierati i sostenitori degli eventi casuali che interferivano con il disegno divino, e dall'altra quanti preferivano considerare questi fenomeni il risultato di germi mostruosi. 
Nel 1721 l'anatomista Vallisneri ripropone la teoria della fusione dei germi per spiegare la nascita di mostri per eccesso e della mancanza di materia per quelli per difetto, in piena tradizione aristotelica. 

Dopo la morte di Duverney, nel 1730, le sue teorie sono continuate da Winslow, uno dei più abili e preparati anatomisti del tempo, che combatte le cause accidentali in una lunga polemica con Lémery iniziata nel 1733. 
Il primo nega che sia possibile che i germi si possano rovinare e schiacciare, mentre il secondo non può accettare l'idea che Dio avesse creato dei germi mostruosi. La controversia, in ogni caso, produce una straordinaria raccolta di fatti, materiale e osservazioni. 

Per riuscire a proporre una spiegazione più scientifica dei mostri bisognava attendere che si rovesciasse il paradigma di una natura passiva e statica, per passare a un concezione dell'universo genetica, in grado di organizzarsi. 
Questo modello non era certo quello dominante nella comunità scientifica del XVII secolo. I pochi fautori dell'epigenesi e della generazione spontanea si rifacevano alle idee di Aristotele, accettate successivamente da Harvey e Cartesio. 

Nel 1700, Maupertuis, Buffon e Diderot rilanciano queste idee in contrasto con il paradigma scientifico precedente.

(AZ)

Letture: I due gemelli uniti di Duverney

"(In questo mostro) si ritrova tutto un disegno condotto da un'intelligenza libera nei suoi fini, completamente potente nell'esecuzione, e sempre saggia e dettagliata nei mezzi che impiega [...]. 
In questo Mostro, l'intelligenza di cui parlo ha voluto produrre due corpi umani congiunti insieme, che possono stare dritti, sedersi, avvicinare o allontanare i tronchi del loro corpo l'uno dall'altro sino ad un certo punto; essa ha voluto condurre per un unico canale gli escrementi solidi sino ad un ricettacolo comune dove si mescolassero con i liquidi, affinché ciascuno dei due gemelli potesse in seguito espellerli attraverso il membro. Non si può evitare di di supporre questa volontà, dal momento che se ne vede così chiaramente l'esecuzione. Lascio ai Teologi la ricerca delle ragioni; ma questa volontà è da supporre, io dico che l'ispezione di questo Mostro mostra la ricchezza della Meccanica del Creatore, almeno nella stessa misura delle più regolari produzioni, perché a tutte le prove che possediamo, aggiunge anche quella molto più forte e convincente che, fuori dalle regole comuni, mostra meglio la libertà e la fecondità dell'Autore di questo Meccanismo così vario in queste specie di produzioni"
. (Duverney)


Letture: I mostri secondo Vallisneri

"[...] se fossero stati veri i Cerberi, le Idre, i Briarei, e quanto di più bizzarro, e portentoso è stato lecito d'inventarsi da' Pittori, o Poeti più arditi, che già dal comune acconsentimento si sono guadagnata l'autorità di poterlo fare, tutto in questa nuova sentenza troverebbe credito, e applauso, e sarebbe dalla ragione assistito, per potersi sull'osservazione di tante migliaia di preesistenti feti nervosamente appoggiare.
[...] In quanto a' Mostri riducendosi tutte le lor differenti specie, o all'interno de' membri, o all'irregolarità della figura loro, egli è manifesto, che tutte queste sembianze dipendono dai piccoli corpi, che tra loro s'intrecciano, o in tutto, o in parte, onde ale volte danno un composto di due teste, di tre braccia, e simili, o dalla mordacità, e superfluità d'umori, che irrigando i vasi de' piccoli simolacri gli gonfia, o gli restrigne oltra le proporzionate misure.
[...] Ciò appar manifesto nelle uova delle Galline, che hanno due, o più tuorli, donde nascono polli con due, o più capi, o con le membra moltiplicate, de' quali molti conservo nel mio Museo.
[...] Se in vece di aver le parti, o le membra moltiplicate, le ha al contrario qualche corpo umano, o non umano mancanti: cioè se nasce senza le braccia, o le gambe, o piedi, o dita, anzi alle volte, se nasce senza capo o senza cervello non occorre incolpare la mancanza della seminale materia, che per quanto poca fosse, dovrebbe sempre essere bastante, a formare un feto, che sulle prime è quasi, o senza quasi invisibile, e di molti giorni è come una minuta formica, anche al dir di Aristotile. Tutto dipende dal non essersi sviluppato quel membro, o quella parte, o per cagione comprimente a lui esterna, o interna non dilatante, o impediente l'allungamento di que' tuboletti, o vasi, e fibre, che la compongono. Ciò vidi in un Porco che pur era senza tutte e quattro le gambe, e non ispuntavano che quattro piccoli monchi, che da me aperti, e con diligenza osservati contenevano tutta inviluppata la gamba, e il piede
".
(Vallisneri, Istoria della Generazione Dell'Uomo e degli Animali, Venezia 1729, pagg. 40, 240, 250-1).


Letture: I mostri secondo Lémery

"Considerando, per esempio, ciò che più o meno sempre si trova nei Mostri (...), il disordine, la confusione, l'irrazionale, la depravazione e l'abolizione delle differenti funzioni, certi assemblaggi ridicoli di parti che non sono fatte per stare insieme, e che non tardano perciò a manifestare con evidenza gli inconvenienti spiacevoli di questa unione bizzarra e stravagante; in una parola, una infinità di singolarità così insensate che intaccano formalmente la vita, o la salute, o la facoltà d'uso delle differenti parti (...); si può sostenere che c'è un disegno che ha generato queste strane produzioni? Ma se ce ne è uno, lo si può guardare come pessimo, perché le sue produzioni sono così folli, così difettose (...)
Ma, abbandonando l'idea del disegno per opere che non ne meritano e non ne suppongono, si ritorna dalla parte delle cause accidentali, si scorge in questo modo ciò che era stato cercato e non si era potuto trovare dall'altra parte (...). Queste cause sono cieche (...); non conducono a nulla (...)

(Lémery)


Letture: La controversia tra Winslow e Lémery

"Nelle Memorie dell'Accademia delle Scienze, ritrovasi una lunga disputa fra due Uomini celebri, la quale, atteso il modo con cui combattevano, non sarebbe stata giammai decisa, senza la morte d'uno de' combattenti. La quistione cadeva sopra i Mostri. In tutte le spezie, veggonsi sovente nascere animali contraffatti; animali privi di alcune parti, o che hanno alcune parti più del bisogno. Convenivano i due Anatomici sopra il sistema delle ova. Ma l'uno voleva che i Mostri altro non fossero che l'effetto di qualche accidente sopravvenuto alle ova: l'altro pretendeva, che vi fossero delle ova originariamente mostruose, le quali contenessero mostri altrettanto ben formati, quanto perfetti erano gli animali contenuti nelle altre ova.
L'uno spiegava assai chiaramente come i disordini accaduti nelle ova, facessero nascere i Mostri: bastava che alcune parti, nel tempo della loro mollezza, fossero state distrutte nell'ovo da qualche accidente, acciò nascesse un Mostro per difetto, un bambino mutilato. L'unione ovvero la confusione delle due ova, o de' due germi d'uno stesso ovo, produceva i Mostri per eccesso, cioè i bambini che nascevano con pareti superflue. Il primo grado de' mostri sarebbe due Gemelli semplicementi aderenti l'uno con l'altro, come se ne son veduti talvolta. In questi non sarebbe stata distrutta veruna parte principale delle ova. Alcune parti superficiali del feto squarciate in qualche luogo, e riunite l'una con l'altra, cagionato avrebbero l'aderenza de' due corpi. I mostri da due teste sopra un solo corpo, o da due corpi sopra una sola testa, non sarebbero diversi da' primi, che per la distruzione d'un maggior numero di parti in uno degli ovi: nell'uno tutte quelle che formavano uno de' corpi; nell'altro, quelle che formavano una delle teste. Finalmente un bambino che abbia un dito di più, è un mostro composto di due ova, in una delle quali tutte le parti, trattone il dito, sono state distrutte.
L'avversario più anatomico che dicitore, senza lasciarsi abbagliare da una spezie di luce che sparge questo sistema, non obbiettava che mostri, per la maggior parte da lui sparati, e ne' quali avea ritrovato certe mostruosità, che a parer suo non potevano spiegarsi col mezzo di verun disordine accidentale.
Mentre i ragionamenti dell'uno tentavano di spiegare questi disordini; i mostri dell'altro si andavano moltiplicando; ad ogni ragione allegata dal Signor Lemery, opponeva sempre il Sig. Winslow qualche nuovo mostro da combattere.
Finalmente furono messe in campo le ragioni Metafisiche. Ritrovava l'uno dello scandalo a pensare, che Iddio avesse creato de' germi originariamente mostruosi; l'altro credeva ch'egli fosse un limitare la potenza di Dio, restringer volendolo ad una regolarità ed uniformità troppo grande.

(La Venere Fisica del Signor de Maupertuis, capitolo XIV, "Sistemi sopra i Mostri", traduzione di Diodato Anniani, Venezia 1767 pagg. 76-9)

Copyright (C) 2000 Linguaggio Globale - Zopper di Antonio Zoppetti