Cuore di cane, di Bulgakov fu pubblicato nel 1925 |
![]() Ne Le uova fatali (1926) uno scienziato sovietico crea per errore delle galline mostruose, capaci di riprodursi a velocità esponenziale. Per bloccare l'invasione dei mostri deve intervenire perfino il governo, ma solo un'ondata di freddo rigidissimo annienterà uova e galline, impedendo loro la conquista del paese. In Cuore di cane (1925), il professor Preobrazenskji trapianta ipofisi e ghiandole seminali umane sul cane Pallino. In breve tempo Pallino diventa un ibrido sempre più simile all'uomo. Come al solito lo scienziato perde il controllo sulla sua cavia, che inizia a comportarsi in maniera disgustosa per diventare il signor Pallini, sadico e perverso. Il mostro viene operato di nuovo e regredisce allo stato canino. Bulgakov utilizza questa variante del mito dell'Homunculus come curiosa allegoria dei mutamenti nella società russa dopo la rivoluzione. Per questo il libro venne pubblicato postumo nel 1967 e solo nei paesi capitalisti. Non si può fare a meno di osservare l'analogia con il Frankenstein di Mary Shelley, con il lungometraggio di Robert Wiene Il gabinetto del dottor Caligari (1919) e anche col malvagio Hyde di Stevenson. Nel 1976 Cuore di cane è stato portato sul grande schermo con la regia di Alberto Lattuada. (LB) |
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