Un robot |
![]() Le analogie con altri miti del folklore e della letteratura sono evidenti. Nel caso del Golem, dello zombie o dell'Homunculus la creatura è animata dalla magia, nel caso di Frankenstein dalla scienza, nel caso dell'automa è la volta della tecnologia. L'automa è comunque un essere animato senz'anima, una sorta di morto vivente, di creatura spettrale. E' un fantoccio, inespressivo, che prende vita. In effetti questi personaggi si trovano anche in antichità, in epoca pre-tecnologica. Già Omero riferisce di automi costruiti da Efesto: nel libro XVIII dell'Iliade si parla di schiave d'oro semoventi e parlanti; analogamente nel VII libro dell'Odissea si trovano cani d'oro nella reggia di Alcinoo (91-94). I Greci, in epoche più tardi, avevano realmente costruito alcune macchine automatiche, anche se per scopi ludici e mai per automatizzare il lavoro degli uomini. In epoca moderna, viceversa, la costruzione di macchine automatiche per svolgere il lavoro, iniziata con la rivoluzione industriale, si affina sempre maggiormente e, nella realtà come nella fantascienza, l'automa si trasforma in robot o in cyborg. Il termine robot viene usato per la prima volta dallo scrittore cecoslovacco Karel Capev nel dramma R.U.R (1929). Indica il lavoratore automatico che sostituisce il Golem nella nuova era tecnologica. Nel 1960 viene coniato il termine cyborg nome che deriva dalla fusione delle parole inglesi cybernetic organism. Indica un essere composto da una fusione di elementi biologici e tecnologici. Il termine esprime l'esigenza di creare un adattamento dell'uomo a imprese spaziali con opportune manipolazioni genetico-tecnologiche. Questa esigenza positiva si ritrova in medicina anche con l'invenzione di protesi, arti artificiali manovrabili attraverso impulsi nervosi volontari. Una seconda forma di cyborg più sofisticata è la produzione di meccanismi comandati a distanza. L'uomo comanda a distanza una sorta di suo duplicato e riceve tutte le sensazioni sensoriali dalla macchina. Naturalmente questa sfida alla natura per scopi positivi, nel folklore, nella tradizione, nella cinematografia, si rovescia facilmente nei suoi aspetti perturbanti: il cyborg, come il robot, diventa un mostro che si ribella e produce effetti distruttivi. Un mostro anche nell'aspetto, che, soprattutto nella cinematografia, viene spesso proposto in modo piuttosto terrificante. (AZ) |
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