Il Golem nella pellicola di Paul Wegener |
![]() La figura del Golem è solitamente muta, imperfetta, priva della possibilità di creare un altro Golem. La leggenda è del tutto parallela alla creazione di Adamo da parte di Dio e presenta analogie fortissime con numerosi altri miti che si possono considerare varianti nate in contesti storici differenti. Tra questi, per esempio quello dell'homunculus, l'essere vivente creato in vitro attraverso formule magiche e alchemiche. La ricetta di Paracelso prevedeva di partire dal seme dell'uomo, imputridito per quaranta giorni in un alambicco al calore del ventre equino. Il piccolo fanciullino in questo modo generato doveva poi essere nutrito con l'arcano del sangue umano per quaranta settimane. Il Golem nasce come servitore e aiutante dell'uomo, esattamente come lo zombie, il morto vivente della tradizione Vudu: gli uomini vivi sono ridotti ad automi attraverso riti magici. La variante meccanica è l'automa, meccanismo concepito per svolgere il lavoro umano. Identica è l'origine del robot, complesso apparecchio elettromeccanico. Con il progredire della tecnologia e delle scienze biologiche ecco comparire i cyborg, organismi viventi fusi con parti meccaniche, e infine le creazioni dell'uomo attraverso l'ingegneria genetica. In tutti i casi, a cui si può aggiungere quello di Frankenstein, le buone intenzioni spesso producono creature mostruose, che si ribellano al creatore. Confronti: Vedi: il Golem di Meyrink e gli adattamenti cinematografici. (AZ) |
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