Una rivisitazione moderna del vampiro |
![]() Il vampiro di John Polidori Lord Byron, P. B. Shelley, Mary Wollstonecraft (futura signora Shelley) e John Polidori, medico di Byron, passarono l'estate del 1816 nella villa di Byron su lago di Ginevra. Dopo aver passato alcune notti leggendo storie tedesche di fantasmi, il poeta sfidò i suoi ospiti a scrivere nuove storie del terrore. Mary Wollstonecraft Shelley ideò il mostro del barone Frankenstein, mentre John Polidori - con l'aiuto di Byron - scrisse un racconto, pubblicato solo tre anni più tardi con il titolo Il vampiro. Lord Ruthven - nobile vampiro dallo sguardo terribile e ammaliatore - non riesce a saziare la sua sete di sangue, specialmente di quello che appartiene a belle ragazze. La sua vittima preferita è la giovane Ianthe, splendida e sensuale. Come spesso accade nelle storie di vampiri, soprattutto nel Dracula, terrore e sesso sembrano andare molto d'accordo: il tema del connubio Eros-Thantos (Amore-Morte) è una costante della letteratura gotica. La novella di Polidori non è un'opera straordinaria, ma ebbe un discreto successo e preparò le fondamenta per il lavoro di Bram Stoker. Varney il vampiro, di Thomas Presket Prest Presket Prest nel 1847 fece pubblicare Varney, the vampyre (sottotitolo: the Feast of Blood), monumentale romanzo in 220 capitoli in cui Francis Varney è un vampiro assetato di sangue, di orrore e - al solito - di leggiadre fanciulle. È capace di assumere forme mostruose e si diletta nell'arte dell'impalamento. Quest'ultimo particolare ci fa ritenere che Bram Stoker abbia studiato a fondo Varney prima di dare vita al suo terrificante Dracula. Zaroff di Connell Tra i mostri nati sulla scia del Dracula stokeriano il più affascinante è forse Zaroff, diabolico protagonista de Lo sport più pericoloso (1924) di Richard Connell. Zaroff è un generale cosacco, canuto e mefistofelico, gentiluomo raffinato come il Dracula di Bram Stoker, con cui ha in comune anche i canini affilatissimi. Il suo sport preferito è andare a caccia, non di allodole e fagiani ma di persone. E in questo è rigoroso e implacabile: accompagnato da ferocissimi cani passa il suo tempo nei boschi a braccare la "preda" di turno, il povero signor Rainsford. (LB) |
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