■ Come si va a capo? ■ Nell’andare a capo si può dividere una sillaba? ■ Quali sono le regole per andare a capo? ■ Il CQ si può spezzare in due sillabe o appartiene a una sola? ■ Si può andare a capo lasciando l’apostrofo da solo sull’ultima riga? ■ Come si va a capo con le parole con la S seguita da consonante come pesca? ■ Le regole di sillabazione dell’italiano valgono anche per le lingue straniere? ■ Quali sono esempi di parole monosillabe? ■ Quali sono esempi di parole bisillabe? ■ Quali sono esempi di parole trisillabe? ■ Quali sono esempi di parole polisillabe?
Le regole di divisione in sillabe della nostra lingua (quelle che servono per andare a capo nel giusto modo) sono state fissate nel 1969 (norma UNI 6461-97) dall’Ente Nazionale Italiano di Unificazione che disciplina le norme di tutti i settori industriali. Ma sono così complicate da ricordare e imparare che è meglio consultare un dizionario in caso di incertezze.
Perciò le linee guida per la divisione in sillabe riassunte di seguito non fugheranno ogni dubbio, ma permettono perlomeno di orientarsi.
Quando si va a capo non si può mai dividere una sillaba, e le parole si possono dividere in:
● monosillabi (è, voi, là);
● bisillabi (ca-ne, gat-to);
● trisillabi (mac-chi-na, cer-biat-to);
● e polisillabi che hanno quattro o più sillabe (ma-sti-ca-re, con-si-de-re-vol-men-te).
Una consonante semplice seguita da vocale, dittongo o trittongo costituisce un’unica sillaba (se-ra), così come una vocale iniziale seguita da una sola consonate è una sillaba (o-do).
In caso di vocali consecutive, se non siete sicuri di trovarvi di fronte a uno iato (incontro di due vocali divisibili perché di solito rappresentano due emissioni di fiato differenti: po–e-ta) o a un dittongo e trittongo (indivisibili: voi, miei) andate sempre a capo con una consonante e mai con una vocale (pie-no e mai pi-eno), eviterete di sbagliare.
Tenete poi presente che le consonanti doppie si dividono sempre in sillabe diverse (dop-pio) e che il cq è come fosse una doppia consonante (ac-qua).
Non si deve mai dividere un gruppo di consonanti che cominciano per s (pe-sca) e di solito quando una sillaba contiene la lettera s, questa va sempre a capo (perciò: pa-sta e mai pas-ta).
Anche i digrammi (es. ch, sc) e i trigrammi (es. sci, gli) non si dividono mai e di solito formano una sillaba insieme alla vocale che li segue (chie-sa, fi-glio).
Evitate di andare a capo con l’apostrofo, è davvero brutto, almeno quanto eliminare l’elisione e aggiungere una vocale (lo apostrofo) per far tornare i conti come si insegnava un tempo.
Un’ultima avvertenza: attenzione alle parole straniere! Non sempre seguono le regole della divisione in sillabe della nostra lingua. E poiché ormai ci sono programmi di scrittura che fanno la sillabazione automatica, se li avete installati e li utilizzate fate sempre attenzione a impostare la lingua italiana, e non per esempio quella inglese!