■ Che cosa sono i comparativi di uguaglianza, maggioranza e minoranza? ■ Meglio dire più buono o migliore? ■ Meglio dire più cattivo o peggiore? ■ Si può dire “più minore”? ■ Si può dire “più maggiore”? ■ Cosa sono le particelle comparative?
Quando si fanno dei confronti, un aggettivo può essere paragonato con altre cose attraverso un paragone di uguaglianza, maggioranza o minoranza. In questi casi si dice che è (di grado) comparativo (altrimenti è di grado positivo).
Naturalmente, non tutti gli aggettivi ammettono confronti, e non si può dire che qualcosa è più ultima o più prima di un’altra, anche se in senso metaforico o ironico è sempre tutto possibile, e si può dire che una persona è più quadrata di un’altra (letteralmente non avrebbe alcun senso), o che una cosa è più mia che tua.
Nei comparativi generalmente non si varia l’aggettivo, ma lo si affianca a particelle (dette comparative) che formano delle locuzioni. Per esempio:
● il comparativo di uguaglianza è retto da particelle come così… come…; tanto… quanto… (a volte le prime si possono anche omettere); o con altre locuzioni come al pari di.
Per esempio: è (così) bello come l’originale; è grande quanto il tuo; è resistente al pari dell’altro…;
● il comparativo di maggioranza è retto da particelle come più… di…; o più… che…
Per esempio: è più alto di me; è più resistente che il tuo;
● il comparativo di minoranza: è retto da particelle come meno… di… (o che…).
Per esempio: è meno alto di me; è meno resistente che il tuo.
In questi casi non ci sono problemi, ma in altri casi ci sono alcuni aggettivi che possiedono forme di comparativo differenziate, e dunque si trasformano in una parola sola, invece di appoggiarsi alle particelle comparative, per esempio:
● più buono può essere sostituito da migliore: questo compito è migliore dell’altro;
● più cattivo può essere sostituito da peggiore: questo compito è peggiore dell’altro;
● più grande può essere sostituito da maggiore: questo compito è maggiore dell’altro;
● più piccolo può essere sostituito da minore: questo compito è minore dell’altro.
ATTENZIONE ALL’ERRORE
In questi esempi si può scegliere di usare una forma o l’altra, ma l’errore da evitare è quello di mescolarle:
non si può dire “più migliore”, “più peggiore”, “più maggiore” o “più peggiore”! Queste forme includono già il valore del più, per cui il comparativo si forma o con più seguito dall’aggettivo di grado positivo oppure con la forma di comparativo differenziata che ne include il significato.
Sulle doppie forme dei comparativi e sulle differenze con i superlativi vedi anche la tabella in → “I superlativi assoluti irregolari“