■ Si dice sopra il o sopra al? ■ Si dice insieme a o insieme con? ■ Si dice dietro il o dietro al? ■ Si dice dentro il o dentro al? ■ Si dice sopra e sotto il o sopra e sotto al? ■ Si dice davanti al o davanti il? ■ Che differenza c’è tra oltre il e oltre al? ■ Perché si dice contro il muro, ma contro di me? ■ Perché si dice sul tavolo, ma su di noi? ■ Meglio dire fra noi o fra di noi? ■ Qual è la differenza di “tra” e “fra”? ■ Quali sono gli esempi di frasi con l’uso corretto delle preposizioni tra loro equivalenti? ■ Si dice “scrivi alla lavagna” o “scrivi sulla lavagna”? ■ Meglio dire “macchina per scrivere” o “macchina da scrivere”?
Spesso l’uso delle preposizioni genera dubbi.
Si dice sopra il tavolo o sopra al tavolo?
Sono corrette entrambe le forme, e si può dire come si vuole.
Molte volte non esistono regole precise per l’uso più corretto delle preposizioni e si può dire in più di un modo, a seconda del gusto personale ma anche del contesto. Per esempio, tra, fra e su talvolta si possono rafforzare attraverso l’aggiunta di “di”: si può dire fra di voi o fra voi, e ognuno può scegliere la forma che preferisce. E ancora si può scegliere tra:
● insieme a lui e insieme con lui;
● dietro la porta e dietro alla porta;
● dentro la casa e dentro alla casa;
● sopra e sotto la panca, ma anche sopra al tavolo;
● davanti alla finestra (preferibile) e, meno comune, davanti la finestra.
In altri casi l’aggiunta di una preposizione semplice può cambiare il senso della locuzione, per cui oltre la porta significa dietro la porta (o dietro alla porta, è lo stesso), mentre oltre alla porta ha un altro significato: in questa stanza oltre alla porta c’è anche la finestra.
A seconda del contesto si può dire:
● oltre la siepe e oltre al danno la beffa;
● una gita fuori porta, una via fuori mano, ma fuori dalla finestra, fuori dai piedi, fuori di qui e fuori di me.
L’ultimo esempio è interessante, perché quando c’è un pronome personale spesso è necessario appoggiarsi a una preposizione semplice che non si usa in altri casi, per cui si dice:
● sul (o sopra il) divano, ma su (o sopra) di noi;
● oltre la finestra, ma oltre a te;
● contro il muro, ma contro di me;
● sotto il maglione, ma sotto di lui;
● dietro la facciata, ma dietro di me;
● senza le mani, ma senza di te;
● dopo (la) cena, ma dopo di voi;
● presso il giardino, ma presso di me.
Ciò è valido spesso, ma non sempre, e nel caso di tra e fra si può dire fra di noi e fra di voi ma anche fra noi e fra voi (rimanga fra noi), oppure tra lui e lei.
Tra gli usi scorretti delle preposizioni si possono segnalare casi ormai entrati nell’uso come “scrivi alla lavagna” (che riprende l’espressione vai alla lavagna, corretta perché è un complemento di moto a luogo), ma la preposizione corretta è “su”, dunque “scrivi sulla lavagna“.
Anche altri casi che un tempo erano considerati errori si sono diffusi al punto che sono ormai accettabili e la loro frequenza è maggiore di quella delle forme storicamente più appropriate. Per esempio l’uso di “da” in locuzioni come macchina “da scrivere” o “da cucire” che letteralmente dovrebbero essere “per scrivere” o “per cucire” (l’uso di “da” è una forma popolare non appropriata). Ma ormai la consuetudine ha cambiato le regole e persino un autore come Giorgio Manganelli ha intitolato un suo libro Improvvisi per macchina da scrivere. Inoltre, espressioni come costume da bagno, sali da bagno, ferro da stiro (costruiti sul falso calco di cose “da mangiare”, “da portare via”…) sono entrate nell’uso comune registrato anche dai dizionari e sono diventate insostituibili.
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