■ Si può usare il doppio imperfetto per i periodi ipotetici? ■ Si può dire “se lo sapevo andavo”? ■ Meglio dire “se me lo dicevi” o “se me ‘avessi detto”?
Nei periodi ipotetici della realtà si usa l’indicativo sia nella principale sia nella dipendente:
● se non annaffi i fiori → muoiono (ma se si vuole sottolineare la possibilità si può anche dire se non annaffiassi i fiori morirebbero).
Se però la stessa frase si volge al passato non è più un periodo ipotetico della realtà: una cosa già avvenuta non si può modificare, dunque diventa un’ipotesi dell’irrealtà che si esprime necessariamente (non è più una scelta) con il condizionale più il congiuntivo:
● se non avessi innaffiato i fiori sarebbero morti (cosa impossibile dato che li hai annaffiati).
Tuttavia questo costrutto è spesso sostituito con la forma piuttosto diffusa nel parlato del doppio imperfetto:
● se non bagnavi i fiori morivano.
Questo costrutto non è propriamente corretto né elegante, tuttavia è molto diffuso al punto che nei registri popolari o nel parlato familiare è ormai ammissibile, il che non vale per i registri formali o per la scrittura di testi ufficiali.
Dunque le espressioni come “se lo sapevo non venivo” o “se me lo dicevi prima ti operavo io” (Enzo Jannacci), possono essere colloquiali e colorite per rendere l’italiano parlato, ma da evitare nei registri alti.