■ Perché si dice che il gerundio è un modo indefinito? ■ Quali sono i tempi del gerundio? ■ “Laureandi” è un gerundio o un sostantivo? ■ Come si può meglio esplicitare una frase come “sbagliando si impara”? ■ Come si concorda il gerundio con il soggetto? ■ Qual è l’errore più diffuso nell’utilizzo del gerundio? ■ Quando si usa il gerundio? ■ Quali sono esempi di frasi con il gerundio? ■ Meglio dire “essendo notte ho dormito” o “poiché era notte ho dormito”?
Il gerundio è un modo indefinito o indeterminato (come l’infinito e il participio), perché non si coniuga con le persone dei verbi (io, tu..).
Ha due tempi: il presente (es. mangiando) che esprime contemporaneità con la principale (mangio/mangiavo/mangerò sedendo a tavola = mentre sono seduto) e il passato (avendo mangiato) che esprime invece anteriorità (mi sento/mi sentivo/mi sentirò sazio, avendo mangiato = dopo aver mangiato).
Talvolta il gerundio presente assume il valore di aggettivo o di sostantivo, per esempio: i laureandi (coloro che si devono laureare), mentre come forma verbale si usa molto spesso davanti al verbo stare, per esempio in locuzioni come: sto arrivando (sto per arrivare) o sto mangiando (in questo momento mangio).
Come forma verbale può esprimere un significato di causa, di mezzo, di tempo o anche un’ipotesi:
● mangiando in fretta (= poiché mangiava in fretta, casua) si è strozzato;
● sbagliando (= per mezzo degli errori) si impara;
● passeggiando per Roma (= mentre passeggiavo, tempo) ho fatto acquisti;
● progettando il viaggio (= se si progetta, ipotesi) si possono ottimizzare i tempi.
Passando alle questioni di stile, va detto che si tende a evitare il gerundio nella scrittura, perché spesso non è molto elegante ed è preferibile esplicitare il suo significato con locuzioni più chiare e lineari: “Essendo notte, siamo andati a dormire” è un costrutto grammaticalmente corretto, ma è più elegante rendere questa espressione esplicita, per esempio con: “Poiché era notte siamo andati a dormire”.
ATTENZIONE
In altri casi il ricorso al gerundio viene fatto spesso in modo errato: uno degli errori più diffusi è quello della mancata concordanza con il soggetto, per esempio:
Maria è arrivata e, scendendo dal treno, ho notato che aveva una grossa valigia
è un’espressione infelice e da evitare. Cosa significa questa frase? Se il soggetto del gerundio non è espresso, si riferisce automaticamente a quello della principale (io ho notato), dunque scendendo dal treno grammaticalmente si riferisce a me (il soggetto) e non a Maria. Rendendo la frase con una forma esplicita è tutto più chiaro: Maria è arrivata e, mentre scendeva dal treno, ho notato che aveva una grossa valigia. Perciò, se a scendere dal treno non sono io, ma Maria, bisogna usare la forma esplicita, oppure specificare il soggetto più chiaramente: Maria è arrivata e, scendendo lei dal treno, ho notato che aveva una grossa valigia. Ma questa seconda forma non è molto elegante, rispetto a quella esplicita più lineare e discorsiva.