I rumori delle onomatopee

■ Quali sono le onomatopee dei rumori? ■ I rumori onomatopeici sono codificati rigidamente? ■ Ci sono rumori onomatopeici che possono avere significati diversi? ■ Come si può esprimere il blaterare con un’onomatopea? ■ I rumori onomatopeici si possono usare solo nei fumetti o anche nella narrativa?

Le onomatopee sono parole costituite da sequenze di caratteri che riproducono e imitano versi di animali, suoni o rumori e vengono usate come interiezioni o esclamazioni. Tipiche dei fumetti, sono usate anche nella letteratura e sono state elevate al massimo grado dal movimento futurista di Filippo Tommaso Marinetti che ne esaltò la forza espressiva, rispetto alla scrittura ponderata e razionale, in un’opera di rottura e di avanguardia come Zang Tumb Tumb (1912).

I rumori non sono necessariamente codificati in modo rigido, si possono variare con fantasia, ma tra quelli che si possono trovare in un dizionario, ci sono:

bang, uno sparo o un colpo secco;
bip, il segnale acustico di apparecchi elettronici;
bla bla, il blaterare;
bum o boom, uno scoppio o uno sparo;
brr, un brivido di freddo;
ciaf, uno schiaffo o anche oggetto che cade in acqua;
ciuff, il rumore di una locomotiva a vapore;
clap, il battimano o l’applauso;
clic, il rumore metallico di uno scatto, di una macchina fotografica o anche del mouse;
crac, il rumore di qualcosa che si spacca;
cric, il suono del vetro o del ghiaccio che si incrina;
dindin, il suono di un campanello;
dindon, il rintocco delle campane;
drindrin, uno scampanellio;
eccì, uno starnuto;
frufru, un fruscio;
glo glo, il rumore di un liquido che esce dalla bottiglia o di chi beve a garganella;
gnam gnam, il mangiare avidamente;
gulp, il deglutire per sorpresa o per spavento;
mm (o hmm, mhmm, mmh), di volta in volta può essere un compiacimento o godimento di qualcosa (mm, che bontà), ma anche con un senso negativo può esprimere perplessità (mm, non sono convinto) o dubbio (mm, non ci credo!);
paf, il rumore di qualcosa che cade o anche un manrovescio;
patatrac, la rottura di qualcosa che crolla fragorosamente;
pissi pissi, il parlottio sottovoce e riservato di un bisbiglio;
pss, il sibilo per richiamare l’attenzione;
puff, un corpo che cade in acqua;
patapum, una caduta rovinosa;
ron ron, il russare oppure le fusa del gatto;
sss, il sibilo smorzato per intimare il silenzio;
tac, il rumore di uno scatto;
tic tac, il ticchettio di un orologio;
tic toc, il battito del cuore;
toc e toc toc, il bussare alla porta;
tuff, un tuffo;
uff, uno sbuffo di noia o di impazienza;
zac, un taglio netto.

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