■ Che differenza c’è tra nòcciolo e nocciòlo? ■ Si dice egli viòla o egli vìola? ■ Si dice ìmpari o impàri? ■ Che differenza c’è tra bàlia e balìa? ■ Che differenza c’è tra nèttare e nettàre?
Alcune parole cambiano significato a seconda di come si pronunciano, per esempio nel caso della dizione della “e” aperta o chiusa, oppure della “o”.
Queste sfumature riguardano però la corretta dizione dell’italiano nazionale, ma l’italiano vivo regionale si può distaccare da questi modelli che invece utilizzano per esempio gli attori.
Ci sono invece altri casi in cui la pronuncia riguarda non una singla lettera, ma l’intera parola e lo spostamento dell’accento tonico da una sillaba all’altra, cambia il significato in un modo che deve essere rispettato da tutti, non è più una questione di dizione, ma di lessico italiano.
Non sono omonimi (parole dallo stesso nome), si tratta di omografi (si scrivono allo stesso modo), ma non sono omofoni (dallo stesso suono) perché possiedono un diverso accento tonico che, anche se non si scrive, è obbligatorio pronunciare nel modo corretto.
Tra queste parole ci sono per esempio:
àltero (modifico) | altèro (superbo) |
àmbito (cerchia) | ambìto (desiderato) |
bàlia (che allatta) | essere in balìa (di qualcuno) |
càpitano (da capitare) | capitàno (comandante) |
circùito (elettrico) | circuìto (da circuire) |
dècade (dieci giorni) | egli decàde (da decadere) |
ìmpari (disuguale) | tu impàri (da imparare) |
lèggere (verbo) | leggére (non pesanti) |
nèttare (degli dei) | nettàre (pulire) |
nòcciolo (del discorso) | nocciòlo (l’albero) |
io prèdico (da predicare) | io predìco (da predire) |
rètina (dell’occhio) | retìna (piccola rete) |
che essi rùbino (da rubare) | rubìno (pietra preziosa) |
sèguito (scorta) | seguìto (da seguire) |
tèndine (del muscolo) | tendìne (piccole tende) |
egli vìola (da violare) | viòla (fiore) |
Questi accenti tonici si pronunciano ma non si scrivono! Per saperne di più → “Gli accenti grafici“.
Vedi anche
→ “Dubbi di pronuncia“
→ “La pronuncia della O può cambiare il significato”
→ “La pronuncia della E può cambiare il senso alle parole”
→ “La dizione corretta di E, O, S e Z