■ Cosa sono gli articoli determinativi? ■ Cosa sono gli articoli indeterminativi? ■ Cosa sono gli articoli partitivi? ■ Qual è l’origine dell’articolo? ■ Cos’è il “potere sostantivante” dell’articolo? ■ Qual è la posizione dell’articolo nella frase?
“Articolo” significa letteralmente “piccola articolazione”, dal latino articulus, diminutivo di artus (anche se in latino non esisteva e le parole si declinavano con un cambio di desinenza finale, rosa, rosae).
Indica quelle brevi parole che precedono il sostantivo, ed è una parte del discorso molto importante perché è proprio la concordanza dell’articolo con il sostantivo a chiarire il genere del secondo (cioè se è maschile o femminile): il vaglia (maschile) e la moto (femminile), mentre parole come cantante chiariscono se sono maschili o femminili proprio attraverso l’articolo: il cantante o la cantante. Allo stesso modo l’articolo si concorda con il sostantivo che precede anche nel numero (i vaglia, le moto).
Nonostante la sua brevità e pur non avendo un senso da solo, questo monosillabo ha anche un altro grande potere (il potere sostantivante): posto davanti a una qualunque parola, un semplice articolo la trasforma in un sostantivo anche se (grammaticalmente) non lo è: il perché (una congiunzione o avverbio si trasforma in sostantivo), il bello, il brutto (sostantivazione degli aggettivi) o il sapere (cioè l’atto di sapere, il verbo diventa un nome).
Inoltre, in varie espressioni conferisce un valore universale. Per esempio: la domenica (= tutte le domeniche) vado allo stadio, oppure: il cane (= tutti i cani) è un quadrupede.
Per entrare più nei dettagli e scoprire meglio l’uso dell’articolo e tutti i dubbi grammaticali e ortografici più diffusi (meglio dire “i pneumatici” o “gli pneumatici”? Quando si può omettere? Quando “un” si deve apostrofare e quando no…) è consigliabile seguire i collegamenti ipertestuali che conducono alle relative sezioni più approfondite.
Riassumendo, gli articoli possono essere → determinativi o → indeterminativi.
Gli articoli determinativi si sono probabilmente sviluppati dal latino ille, illo (quello) e illa (quella) e per il maschile sono di due tipi (il e lo, al singolare), mentre per il femminile c’è solo una forma (la); al plurale diventano rispettivamente: i, gli e le. Si chiamano determinativi perché indicano qualcosa di determinato: il cane indica “quel cane lì”, non un cane qualsiasi. In quest’ultimo caso gli articoli sono invece indeterminativi e, a loro volta, presentano la doppia variante per il maschile, un e uno, e una per il femminile. Questi ultimi, quando si volgono al plurale diventano → articoli partitivi (dei, degli e delle) perché indicano una parte del tutto; e → spesso si possono omettere o sostituire con → l’aggettivo indefinito alcuni (ho mangiato dei biscotti o ho mangiato biscotti o ho mangiato alcuni biscotti).