I gradi dell’aggettivo: i superlativi regolari

■ Che cosa sono i superlativi relativi? ■ Che cosa sono i superlativi assoluti? ■ Come si formano i superlativi? ■ Che differenza c’è tra superlativi relativi e assoluti? ■ Meglio dire bravissimo o assai bravo? ■ Si può dire strabello? ■ Ipersensibile è un superlativo assoluto come sensibilissimo? ■ Quali sono le parole di rinforzo che servono a formare i superlativi? ■ Tutti gli aggettivi hanno il grado superlativo? ■ Che differenza c’è tra “il più bello” e “bellissimo”? ■ Che differenza c’è tra comparativi e superlativi?

Oltre al grado comparativo, un aggettivo può possedere anche quello superlativo, che ne indica il grado massimo e può essere di due tipi:
relativo, quando il confronto è all’interno di un contesto: sei il più (o il meno) bravo della classe. In questo caso, come di solito avviene nel comparativo, il grado massimo si esprime aggiungendo la particela più, senza alterare l’aggettivo;
assoluto, quando l’affermazione è indipendente da ogni confronto, e in questo caso per lo più si forma con il suffisso –issimo: sei bravissimo.

Ma i superlativi assoluti si possono formare anche in altri modi, per esempio con i prefissi stra-, super-, iper-, ultra-, arci-, extra-, ultra– (straricco, superaccessoriato, ipersensibile, ultraricco, arcistufo, extraresistente), oppure ponendo davanti all’aggettivo degli avverbi come molto, assai, estremamente, enormemente…, o ancora con altre parole di rinforzo, per esempio stanco morto, ubriaco fradicio, tutto solo (un altro aggettivo), stanco stanco (ripetizione). Tutte queste possibilità hanno la stessa funzione e lo stesso significato, la loro scelta è solo una questione di stile: si può preferire ipersensibile a sensibilissimo a seconda del contesto.

Tuttavia, in generale, è bene non abusare dei prefissi che sono tipici dei registri pubblicitari (ultrapiatto, extrasottile) o parlati e popolari (strabello, megagalattico).

ATTENZIONE
Questi sono i superlativi assoluti regolari, ma esistono anche altre forme che sono irregolari e che bisogna conoscere. Per esempio i casi in cui il suffisso non è più –issimo, ma –entissimo (malevolentissimo, benefecintessimo) oppure –errimo (celeberrimo), e in altri casi ancora esistono aggettivi diversi da usare, per cui non si dice “internissimo” o “esternissimo” ma intimo ed estremo (per saperne di più → “I superlativi assoluti irregolari“).

Va poi precisato che non tutti gli aggettivi possiedono le forme comparative e superlative, per esempio quelli  che coinvolgono i concetti di tempo, materia o qualità dell’essere come mensile, marmoreo, triangolare, ateo ne sono privi (non avrebbe alcun senso dire che qualcosa è più mensile di un’altra o sommamente triangolare).

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