■ Come si fa il plurale dei forestierismi? ■ Tutte le parole straniere non si declinano al plurale? ■ Meglio dire mural o murales? ■ Al plurale si dice hater o haters? ■ Al plurale è meglio dire crêpe o crêpes? ■ Che differenza c’è tra le parole straniere crude come “mouse” e quelle assimilate nel nostro sistema come “sauna”? ■ Le parole francesi si possono declinare al plurale? ■ Le parole spagnole si possono declinare al plurale? ■ Perché i jeans o le fake news si dicono al plurale?
Quando le parole straniere (i forestierismi) entrano nel nostro lessico possono essere adattate e assimilate, e in tal caso si comportano come le parole italiane, per esempio la parola sauna, che è una voce finnica, al plurale si volge in saune in modo normale.
Quando invece entrano nell’uso così come sono, in modo crudo senza adattamenti, la regola è che diventano invariabili nel numero, dunque non si volgono al plurale: i film e i computer (non si può dire films e computers all’inglese). Ciò vale anche per le parole di formazioni più recente, per esempio gli hater (e non haters, anche se la scelta migliore è forse usare le parole italiane: odiatori).
Le uniche eccezioni avvengono quando una parola entra nella nostra lingua già al plurale, per esempio i jeans (e in tal caso rimangono ugualmente invariabili perché non si può fare il singolare) o le fake news (in questo caso si dice una fake news, come in inglse, anche se in italiano abbiamo bufale, notizie false, contraffatte, manipolate…).
Sono ammissibili le variazioni di singolare e plurale solo per eventuali parole che non sono entrate nel nostro lessico, ma rappresentano degli occasionalismi (per esempio nel caso di tecnicismi o termini specialistici non tradotti) che vengono riportati così come sono nell’originale, come una citazione, che può essere fatta sia con il singolare sia con il plurale a seconda dei casi, ma che è bene virgolettare (e anche affiancare dalla traduzione).
Questa regola non vale solo per gli anglicismi, ma anche per ogni altra lingua: i menu (francese), i lager (tedesco), i soviet (russo), gli yogurt (turco), i suq (arabo), i kamikaze (giapponese) i wok (cinese), i golem (ebraico).
Qualche eccezione si può trovare nel caso del francese, dello spagnolo e del portoghese, dove talvolta circola qualche plurale, anche se la regola del singolare invariabile vale comunque e non declinare queste parole è corretto. Però, a volte si può incontrare qualche francesismo al plurale come crêpes (oltre al singolare crêpe), così come per il portoghese è possibile imbattersi anche nei viados o nelle fazendas (o fazende) oltre che nei viado e nelle fazenda, mentre nel caso dello spagnolo i peone, i desaparecido, le telenovela, gli indio e i conquistador possono anche diventare i peones, i desapercidos, telenovelas, gli indios, i conquistadores e nel caso di murales, si usa raramente il singolare, mural, e si dice quasi sempre al plurale. Ma nonostante questi casi la regola di non declinare i forestierismi al plurale vive senza controindicazioni anche nei pochi casi in cui circolano delle eccezioni che sono solo possibili più che obbligatorie.
In linea di massima questa stessa regola vive anche per la parole latine, benché in certi casi vengano trattate in modo differente, come se al latino, che è considerata la nostra “lingua madre” fosse riservato un diverso trattamento (è una questione aperta: per saperne di più vedi → “Il plurale dei nomi latini“).