Dubbi di pronuncia

■ Si dice appèndice o appendìce? ■ Si dice amàca o àmaca? ■ Si dice pùdico o pudìco? ■ Si dice ìinfido o infìdo? ■ Si dice mòllica o mollìca? ■ Si dice utènsileo utensìle? ■ Si dice èdile o edìle? ■ Si dice Sàlgari o Salgàri? ■ Si dice facòcero o facocéro? ■ Si dice io vàluto o valùto? ■ Si dice sàlubre o salùbre? ■ Si dice cùculo o cucùlo? ■ Si dice persuadére o presuàdere? ■ Si dice tèrmite o termìte? ■ Si dice cosmopolìta o cosmopòlita?

Ci sono molte parole che presentano frequentemente dubbi di pronuncia, e spesso vengono dette usando un accento tonico errato.

Di seguito un elenco di quelle più “spinose” che bisognerebbe conoscere, anche se per alcune i dizionari ormai riportano anche la pronuncia meno corretta proprio perché viene travisata così di frequente che tende a diventare quasi la norma.

amàca (non àmaca);
appendìce (non appèndice);
bocciòlo (non bòcciolo);
codardìa (non codàrdia);
cosmopolìta (non cosmopòlita);
cucùlo (non cùculo);
edìle (non èdile);
facocèro (e non facòcero);
gòmena (non gomèna);
guaìna (non guàina);
gratùito (non gratuìto);
infìdo (non ìnfido);
incàvo (non ìncavo sul modello di còncavo);
ìnternet (non internèt);
isòtopo (non isotòpo);
leccornìa (non leccornia);
libìdo (non lìbido);
mollìca (non mòllica);
ossìmoro, ma anche ossimòro;
persuadére (non persuàdere);
pudìco (non pùdico);
robòt (o ròbot, ma non robò alla francese: è un termine diffuso da un romanzo dello scrittore ceco K. Capek, 1890-1938);
rubrìca (non rùbrica);
salùbre (non sàlubre);
Salgàri (e non Emilio Sàlgari);
scandinàvo (meglio di scandìnavo, accettabile, ma meno corretto);
scòrbuto ma anche scorbùto;
seròtino (non serotìno);
sìlice (non silìce sul calco di silìcio);
tèrmite (più corretto di termìte);
ùpupa (non upùpa);
utensìle, meglio di utènsile anche se varia a seconda del contesto: se usato come aggettivo è accettabile utènsile (una macchina utensile); se è sostantivo si pronuncia utensìle (l’utensile del calzolaio);
● (io) valùto, (tu) valùti, (egli) valùta (più corretto e preferibile e alla forma vàluto, che però è ormai accettata ed entrata in uso);
zaffìro (è più diffuso e preferibile a zàffiro, con la pronuncia alla greca).

Vedi anche
→ “Quando l’accento cambia il significato
→ “La pronuncia della O può cambiare il significato
→ “La pronuncia della E può cambiare il senso alle parole
→ “La dizione corretta di E, O, S e Z

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