La giustificazione di un testo

■ Cos’è la giustificazione di un testo? ■ Che differenza c’è tra la giustificazione a bandiera e a pacchetto? ■ Per scrivere un articolo è meglio utilizzare l’impaginazione a bandiera o a pacchetto? ■ Cos’è la gabbia editoriale? ■ Perché bisogna evitare i doppi spazi? ■ Perché è bene occuparsi della giustificazione di un testo solo dopo aver ultimato la stesura?

La giustificazione di un testo è il suo allineamento ai margini, cioè la sua impaginazione all’interno della gabbia editoriale (il formato del foglio o il layout, in inglese) o della pagina. Può essere “a bandiera”, quando il margine a destra è irregolare e le parole vanno a capo formando un bordo frastagliato; oppure può essere “a pacchetto”, cioè con il margine destro allineato come quello di sinistra.
Questa seconda modalità prevede “l’allargamento” degli spazi interni della riga in modo che le parole terminino tutte sulla stessa linea. Così l’impaginazione è decisamente più elegante per stampare un testo finito e ben presentabile, ma per evitare che alcune righe contengano spazi vuoti troppo ampi o, viceversa, siano troppo fitte, bisogna prevedere anche l’inserimento della divisione in sillabe delle parole.

Nella prima colonna una giustificazione a bandiera (adatta per i lavori da inviare a una redazione che si occuperò successivamente dell’impaginazione); nella seconda colonna una giustificazione a pacchetto automatica: come si vede lascia degli spazi biachi tra le parole poco eleganti; nella terza colonna la stessa giustificazione è stata lavorata inserendo gli a capo quando necessario (è la più elegante ma si può fare solo a testo concluso e nella fase di impaginazione finale).

In generale, è meglio evitare la giustificazione a pacchetto quando si prepara un documento da inviare a una redazione o che sarà impaginato da altri, sarebbe un lavoro inutile. L’impaginazione finale del testo, infatti, non sarà quella realizzata, ma sarà rifatta completamente dell’impaginatore che si occupa dell’adattamento dei contenuti nella gabbia prevista, probabilmente con un’altra fonte di caratteri e un altro corpo, e partire da un testo a bandiera e non trattato sarà per lui più semplice.

Se invece dovete stampare da soli il vostro documento, preoccupatevi della sua giustificazione solo alla fine del lavoro, quando non sono previste altre modifiche. Se inserite a mano la divisione delle sillabe che vanno a capo, il rischio è che poi si spostino lasciando i trattini che finiscono con il rimanere tra le parole che sono passate alla riga successiva. Basta cambiare una parola, a volte anche qualche virgola, per scombinare tutto l’impaginato.
Se invece il programma prevede la sillabazione automatica tutto è più elastico, ma in ogni caso è sempre meglio occuparsi degli aspetti formali solo dopo aver ultimato i contenuti, per evitare imprevisti.

Prima dell’impaginazione finale conviene cercare ed eliminare ogni doppio spazio: uno spazio (vedi → “I caratteri della tastiera“) è un carattere come gli altri, e i programmi automatici li conteggiano come tali, senza eliminarli, con il risultato di lasciare una spaziatura tra le parole irregolare.

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