Il modo condizionale: quando si usa

■ Cos’è il modo condizionale? ■ Quando si usa il modo condizionale? ■ Il condizionale si può usare da solo nelle frasi autonome? ■ Il condizionale si può usare nelle frasi subordinate? ■ Nei periodi ipotetici il condizionale forma la frase reggente o quella subordinata? ■ Ci sono casi in cui si può usare il condizionale al posto del congiuntivo?

Il modo condizionale si chiama così perché serve prevalentemente per esprimere qualcosa che può realizzarsi solo a certe condizioni, e i suoi tempi sono solo due, il presente e il passato:

● (in questo momento) non avrei fame se mangiassi un panino (condizione);
● (ieri) non avrei avuto fame se avessi mangiato un panino (condizione).

Il condizionale nelle frasi autonome e indipendenti

Molto spesso il condizionale si usa in frasi reggenti che richiedono un frase subordinata al congiuntivo (la condizione), cioè nel periodo ipotetico. Ma non è sempre così, il condizionale si può usare anche da solo, nelle proposizioni autonome, e in genere rappresenta il modo della gentilezza: invece di impartire un ordine con l’imperativo (un modo decisamente più prepotente), per esempio: passami il sale!, si può dire più educatamente: mi passeresti il sale?

Più precisamente, il condizionale usato autonomamente può di volta in volta esprimere:

● una richiesta di cortesia (mi diresti che ore sono?);
● un desiderio o un’intenzione (berrei una birra);
● un dubbio o un’opinione (dove potrei andare? Non avrei saputo cosa fare);
● un’affermazione attenuata o dubitativa (andrei a casa);
● una supposizione (l’assassino sarebbe il maggiordomo).

L’uso del condizionale nelle frasi principali e dipendenti

Oltre a questi usi autonomi, il condizionale si può trovare nel periodo sia all’interno di frasi principali sia all’interno di quelle subordinate o dipendenti, e si può alternare con l’indicativo oppure con il congiuntivo.

Nei periodi ipotetici può formare la frase reggente da cui dipende la subordinata al congiuntivo:

● volerei (principale) → se avessi le ali;
● sarei andato in vacanza → se avessi potuto;
● rimarrei in casa → qualora piovesse.

Altre volete si trova invece nelle frasi subordinate:

● mi domando (principale) → se verresti con me (interrogativa indiretta);
● ti telefono perché vorrei chiederti un favore (causale);
● il gatto che sarebbe sul tetto (relativa);

e in alcuni casi può alternarsi non solo all’indicativo, ma anche al congiuntivo:

● credo che sarebbe meglio riflettere (invece di credo sia meglio riflettere);
● pensavo che sarebbe stato sbagliato (invece di pensavo che fosse sbagliato).




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