Si può dire “ma però”? E altri dubbi su “ma”

■ Si può dire “ma però”? ■ Si può iniziare una frase con “ma”? ■ Prima di “ma” è obbligatoria la virgola? ■ Quali sono gli esempi di frasi che cominiciano con “ma”? ■ Nei Promessi sposi ci sono frasi che cominciano con “ma”? ■ Quali sono gli esempi di frasi con “ma però”? ■ Nei Promessi sposi ci sono frasi che usano “ma” senza che sia preceduto dalla virgola? ■ Quali sono gli esempi di frasi in cui “ma” non è precuto dalla virgola? ■ Nei Promessi sposi si trova “ma però”?

Tra le espressioni indicate come errore sin dalle scuole elementari c’è “ma però” che viene duramente condannato come inutile ripetizione dello stesso concetto. Questa espressione, tuttavia, non dovrebbe così tanto scandalizzare, il pleonasmo è un artificio retorico che si può usare in molti casi, come per esempio l’ossimoro, l’accostamento di due termini opposti, assurdo logicamente ma potente per esempio nella poesia (“Cessate d’uccidere i morti”, Ungaretti). Curiosamente non ci si scaglia invece contro analoghi rafforzamenti come “ma invece”, e non si dice che questo costrutto ricorre in numerosissimi classici della lingua italiana.

Nei Promessi sposi “ma però” ricorre più volte:
● “Non era un conto che richiedesse una grande aritmetica; ma però c’era abbondantemente da fare una mangiatina.”
● “Signor curato, se mai desiderasse di portar lassù qualche libro, per passare il tempo, da pover’uomo posso servirla: ché anch’io mi diverto un po’ a leggere. Cose non da par suo, libri in volgare; ma però…”
● “…ma però, a parlarne tra amici, è un sollievo”.

Altri esempi di “ma però” si trovano nell’Inferno di Dante (“Lo caldo sghermitor sùbito fue; ma però di levarsi era neente, sì avieno inviscate l’ali sue”, XXII, 142-144; “questa fiamma staria sanza più scosse; ma però che già mai di questo fondo non tornò vivo alcun”, XXVII, 63-65); nelle Novelle di Verga  (“In città facciamo una vita impossibile. Ma però voi altri signori dovete preferirla”, “Pentolaccia”); nella Gerusalemme liberata di Tasso (“Va contra gli altri, e rota il ferro crudo; ma però da lei pace non impetra”); nella Vita di Alfieri (“ma però era assai minore il pericolo”), e moltissime volte nel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo di Galilei (“Fatta la radunanza nel palazzo dell’illustrissimo Sagredo, dopo i debiti, ma però brevi, complimenti”; “m’accorsi della mia semplicità [ma però scusabile])”.

Dunque (come l’espressione altrettanto vituperata ingiustamente “a me mi”, vedi → “Si può dire a me mi?“) questo può avere il suo perché cin vari contesti, e chi lo stigmatizza in modo così perentorio dovrebbe forse maggiormente riflettere su altri tipi di inutili pleonasmi molto in voga che nessuno sembra condannare, per esempio il sempre più onnipresente “requisiti richiesti”, come se un requisito non contenesse già in sé il concetto di richiesto.

Si può cominciare una frase con “ma”?
Un’altra leggenda grammaticale da sfatare è quella per cui non sarebbe possibile iniziare una frase con “ma”. Ma bisogna premettere che “ma” non ha solo un valore avversativo e può esprimere una contrarietà o uno stupore nei confronti di qualcosa, per esempio: “Ma pensa un po’”, “Ma va?”, “Ma tu guarda!”.
Inoltre, a seconda dello stile, è possibile scrivere una frase con una punteggiatura dalle pause deboli espresse con la virgola (Ero stanco, ma tirai avanti ugualmente), oppure amplificarle con il punto (Ero stanco. Ma tirai avanti ugualmente). Di frasi che iniziano con “ma” è piena la letteratura, a cominciare dai Promessi sposi: “…Sia detto col dovuto rispetto, in una disputa cavalleresca. Ma il padre sa, meglio di me, che ogni cosa è buona a suo luogo…”; “Si sentì subito venir sulle labbra più parole del bisogno. Ma pensando quanto importasse di non guastare i fatti suoi…”.

Prima di “ma” è obbligatoria la virgola?
Infine, non è vero che prima di “ma” sia sempre obbligatoria la virgola, ancora una volta non esistono regole così ferree da prescrivere nel caso della punteggiatura e in un’espressione come “è brutto ma buono” la virgola non è necessaria è solo una scelta possibile, così come nel caso di: “ Zitta! – rispose, con voce bassa ma iraconda, don Abbondio” (I promessi sposi).

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