La virgola

■ Esistono delle regole che prescrivono quando la virgola è obbligatoria? ■ Esistono delle regole che prescrivono quando la virgola non si può mettere? ■ Quali sono le differenze tra virgola e punto e virgola? ■ Quando le incidentali richiedono la virgola invece delle parentesi? ■ Quali sono gli esempi di frasi in cui la virgola cambia il significato?

La virgola ha la funzione di separare un concetto o una frase, ma senza staccarli completamente, perché continuano, e dunque conferisce una separazione debole, rispetto al punto fermo. Si usa per esempio in un inciso (o incidentale), e in questo caso bisogna sempre chiuderlo con un’altra virgola (il telefono, inventato nell’Ottocento, oggi si è molto evoluto). L’inciso può racchiudere a volte anche una sola parola e non sempre un frase, per esempio nel caso di appellativi rivolti a qualcuno: correte, donne, è arrivato l’arrotino!

Nello scrivere è bene evitare di usare troppe incidentali, appesantiscono il periodo, ma quando capita o c’è un’incidentale nell’incidentale è possibile ricorrere alle parentesi o al trattino lungo disgiuntivo, invece della virgola, per essere più chiari; per esempio:

Nello scrivere è bene evitare di usare troppe incidentali (appesantiscono il periodo), ma quando capita o c’è un’incidentale nell’incidentale è possibile ricorrere alle parentesi o al trattino lungo disgiuntivo invece della virgola per essere più chiari.

La virgola si usa quasi sempre (ma non obbligatoriamente) prima di ma (vedi → “Si può dire ma però? E altri dubbi su ma“), però, tuttavia, sebbene, se, o quindi (es. mangio la mela, ma scarto la buccia).
È obbligatoria negli elenchi per separare gli elementi (ho messo in valigia pantofole, calze, maglia e pigiama) e nell’ultimo elemento si sostituisce spesso con la e (che invece si tende a omettere quando l’elenco non si conclude e termina con ecc. e non può precedere i puntini di sospensione…).

Nel caso della “virgola seriale” che separa gli elenchi, non è obbligatorio sostituire l’ultima virgola con la e, talvolta possono convivere. Per esempio: “Mi hanno servito antipasto, spaghetti al pomodoro, seppie, e patate” può specificare che il contorno di patate era un piatto separato e non un piatto unico composto di “seppie e patate”. Dunque, anche fuori dagli elenchi, non è necessariamente vero, come si sente dire spesso, che la congiunzione e sia sempre sostitutiva della virgola (vedi → “E o virgola? O entrambe?“), talvolta si possono usare insieme (sono stanco, e non mi vergogno ad ammetterlo). Come avviene nel parlare, anche nello scrivere tutto dipende dalla volontà dell’autore di sottolineare una pausa, e non solo di separare, ma può succedere che la volontà dell’autore di fare una pausa non corrisponda poi all’intonazione del lettore che interpreta. Anche nel caso di un elenco di due parole si può scegliere di usare la virgola oppure la congiunzione e: sono stanco, sfinito oppure sono stanco e sfinito.

In molti casi una semplice virgola può dare diverse valenze a una frase e il suo uso non è più soggettivo. Per esempio nelle relative, quando c’è che:

gli uomini che erano accaldati si fecero una doccia

indica che, tra tutti, solo chi era accaldato si fece una doccia, mentre:

● gli uomini, che erano accaldati, si fecero una doccia

indica che tutti gli uomini in questione erano accaldati e si fecero una doccia.

Allo stesso modo dire:

quando il gatto mangia, il topo è contento

è diverso rispetto a:

quando il gatto mangia  il topo, è contento.

Nel secondo caso il soggetto della frase cambia, e con esso il senso.

Se non è possibile prescrivere quando si deve mettere la virgola, viceversa ci sono casi in cui metterla è sicuramente sbagliato, per esempio quando c’è una continuazione logica che non consente una separazione (come tra l’articolo e il nome). Gli errori più comuni da evitare sono di metterla:


tra soggetto e predicato (Mario andava per la città e mai: Mario, andava per la città);
tra predicato e complemento (mangio un panino e mai: mangio, un panino);
tra il nome e l’aggettivo (ho comprato una maglia rossa e non: ho comprato una maglia, rossa).

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