
■ Come funziona la numerazione romana? ■ Quando è obbligatorio usare i numeri romani? ■ Cosa sono gli aggettivi numerali ordinali? ■ Che differenza c’è tra numeri ordinali e cardinali? ■ Quando è obbligatorio usare i numeri romani? ■ Quando non si possono usare i numeri romani? ■ Come si scrive 50 in numeri romani? ■ I numeri romani si scrivono sempre in maiuscolo? ■ Come si pronunciano i numeri romani?

Gli aggettivi numerali si distinguono in cardinali che corrispondono ai numeri (1, 2, 3…) e ordinali (primo, secondo…) che indicano l’ordine di numerazione. Questi ultimi si possono scrivere seguiti da una piccola “o” in apice, spesso fatta per semplicità con il simbolo ° (1°, 2°… vedi → I caratteri della tastiera) che diventa una “a” per il femminile (1a, 2 a…), oppure con i numeri romani.
Il sistema di numerazione romano segue un po’ la logica del contare con le dita: 1 si indica con un segno (I), 2 con due (II) e 3 con tre (III), ma a questo punto invece di aggiungere un quarto segno è più semplice scrivere 5 meno 1 (IV), quindi, a seconda della posizione di “I” prima o dopo “V” (che indica il numero 5) si ha IV (4) e VI (6). La stessa logica si applica al simbolo X (cioè 10): IX corrisponde a 9, e XI a 11 e così via. Il 50 si esprime con la lettera L, e arrivati al numero 39 (XXXIX), scatta la regola del 50 – 10 cioè XL. I simboli C (100) e M (1.000) sono invece derivati dalle iniziali dell’alfabeto (Cento e Mille).

Lo zero non esiste: verrà importato in Occidente più tardi dagli Arabi insieme alle altre cifre chiamate appunto numeri arabi.

I numeri romani si scrivono sempre in maiuscolo (tranne quando vengono usati nelle note a piè di pagina, per esempio: Manzoniiv), e si usano obbligatoriamente al posto dei numeri arabi per indicare i nomi di papi e re (Luigi XIV, Giovanni XXIII) e anche per indicare i secoli: il XX secolo. In questo caso si pronunciano come numeri ordinali, dunque si dice Luigi quattordicesimo, non Luigi quattordici come a volte si sente.
Spesso, soprattutto in passato, venivano indicate così anche le date di pubblicazione di libri o film, anche se oggi possono risultare di non immediata comprensione, per esempio MCMLXV corrisponde a 1965, e in questo caso si pronuncia come il numero cardinale corrispondente.

A parte questi casi, in generale nello scrivere è sempre meglio evitare le cifre, dunque si scrive “sono arrivato primo” e non “1°”, e per i risultati sportivi o di questo tipo il numero romano sarebbe fuori luogo. Di solito i numeri in cifre si scrivono solo dal decimo in poi (es. il 10° arrivato, il 20° arrivato) altrimenti è meglio usare le lettere.
Di seguito una tabella che aiuta a riassumere le regole e le equivalenze.

| Cifre arabe | Numeri romani | Ordinali in lettere |
| 1 | I | primo |
| 2 | II | secondo |
| 3 | III | terzo |
| 4 | IV | quarto |
| 5 | V | quinto |
| 6 | VI | sesto |
| 7 | VII | settimo |
| 8 | VIII | ottavo |
| 9 | IX | nono |
| 10 | X | decimo |
| 11 | XI | undicesimo |
| … | … | … |
| 20 | XX | ventesimo |
| 30 | XXX | trentesimo |
| 40 | XL | quarantesimo |
| 50 | L | cinquantesimo |
| 60 | LX | sessantesimo |
| 70 | LXX | settantesimo |
| 80 | LXXX | ottantesimo |
| 90 | XC | novantesimo |
| 100 | C | centesimo |
| 101 | CI | centunesimo |
| … | … | … |
| 200 | CC | duecentesimo |
| 300 | CCC | trecentesimo |
| 400 | CD | quattrocentesimo |
| 500 | D | cinquecentesimo |
| 600 | DC | seicentesimo |
| 700 | DCC | settecentesimo |
| 800 | DCCC | ottocentesimo |
| 900 | CM | novecentesimo |
| 1.000 | M | millesimo |
