I pronomi indefiniti

■ Quali sono i pronomi indefiniti? ■ Che differenza c’è tra “uno” pronome e “uno” articolo indeterminativo? ■ Come funzionano gli apostrofi e i troncamenti dei pronomi indefiniti come alcun e alcuno? ■ Cosa sono i pronomi correlativi? ■ Perché si dice: “NON ho visto NULLA” (doppia negazione”), ma “NULLA mi ferma” con una negazione sola? ■ “Alcuno” e “Nessuno” sono pronomi o aggettivi?

Si chiamano così perché indicano qualcosa in modo generico e vago (indeterminato e indefinto).

Alcune volte possono coincidere con gli analoghi aggettivi, quando non c’è il nome (e persino con gli articoli indeterminativi, per es. ho visto uno sconosciuto = articolo, e ho visto uno = pronome, cioè ho visto qualcuno di indefinito, ma vale anche per ho visto due, tre…).

Coincidono con le forme degli aggettivi indefiniti per esempio nel caso di alcuno (alcuni, alcune), nessuno (nessuna), ciascuno (ciascuna) e ancora altro, molto, poco, troppo, tanto, quanto, parecchio, tutto, nessuno, tale, taluno… che si possono sempre concordare con il genere (altra, poca) e con il numero (altre, altri).
Esempi: ho visto tutto; molti non sanno nuotare; troppi commettono errori

Sono invece solo pronomi: qualcuno e qualcuna (senza plurale), qualcosa (invariabile maschile), ognuno e ognuna (senza plurale), chiunque (invariabile maschile), niente e nulla (invariabili maschili) e poi qualcheduno, certuni, chicchessia, checché, alcunché… (per esempio: qualcosa è cambiato, c’è qualcuno?).

● I pronomi composti da uno, seguono le regole dell’articolo nell’uso dell’apostrofo, e dunque nei costrutti come alcun altro o qualcun altro, non vanno mai apostrofati davanti a vocale, nel caso del maschile:
uno, quando è pronome, a differenza dell’articolo non ammette invece la forma tronca (un) e si usa con il significato di “un tale” (c’è uno che mi segue);
niente e il suo corrispettivo più formale nulla, si usano nelle espressioni negative; se seguono il verbo sono accompagnati da non, se invece lo precedono non lo vogliono e non ne hanno bisogno: “Niente e nulla mi farà cambiare idea”, ma: “Non ho visto nulla”:
tantoquanto, l’uno (gli uni) e l’altro (gli altri), talequale, spesso servono per formare frasi correlative e in questo caso si chiamano anche pronomi correlativi (es. tanti nascono quanti muoiono).

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