I puntini di sospensione si usano per indicare un elenco di esempi che può continuare (ho mangiato salame, prosciutto, mortadella, formaggio…), ma anche per lasciare un discorso in sospeso (non saprei…) o per marcare un’allusione che non viene esposta: con la faccia che si ritrova… (lascia intendere all’interlocutore di che faccia si tratti).
NB
Un errore frequente è quello di abusarne, in questo senso allusivo. Vanno usati con moderazione senza esagerare il loro prevalere sulla punteggiatura normale, il che si ritrova spesso nella scrittura in Rete, es.:
Sono andato al mare… c’era un sacco di gente… non si riusciva a trovare posto… ed è stato uno strazio…
è un periodo inaccettabile, stando alle buone regole della punteggiatura.
In editoria i tre puntini di sospensione si usano anche tra parentesi per indicare l’omissione di una parte di un testo citato: “Quel ramo del lago di Como (…) vien (…) a ristringersi”.
Per approfondire → I puntini di sospensione.