Cos’è un pleonasmo?

Il pleonasmo è una ridondanza, uno specificare ciò che è già stato detto (“requisiti richiesti”, “a me mi”).

Il pleonasmo consiste nello specificare cose superflue: “Sono stato al matrimonio di Carlo, che si è sposato”; “i requisiti richiesti”, “a me mi piace”, “salire su”. In senso negativo, qualcosa di pleonastico è superfluo, viola le regole della buona scrittura che dovrebbe essere essenziale ed eliminare tutto ciò che non è necessario, ma altre volte è invece una figura retorica, un artificio narrativo voluto che serve a rimarcare una parola o a rafforzare un concetto, per es. “…sulle persecuzioni che gli avevan fatte a lui” (Promessi sposi).

Cos’è un anacoluto?

L’anacoluto è un costrutto sintattico volutamente sconnesso.

L’anacoluto è un costrutto sintattico errato, in cui il primo elemento del discorso, per esempio, è slegato, campato in aria, sconnesso o senza una continuazione, ma che in questo modo è messo in risalto. È spesso perciò una figura retorica, cioè una tecnica narrativa, un artificio letteraio voluto, più che un errore sintattico.

Tra gli anacoluti più noti ci sono quelli dei personaggi manzoniani:

“Quelli che muoiono, bisogna pregare Iddio per loro”;
“lei sa che noialtre monache, ci piace sentire le storie…”.

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