Meglio scrivere “eccetera”, “ecc.” o “etc.”?

Meglio abbreviare “eccetera” in “ecc.” e non in “etc.”, e poiché queste forme sono un po’ burocratiche, in narrativa si possono evitare ricorrendo a soluzioni più eleganti e discorsive, come “e così via” o i puntini di sospensione.


Eccetera è una locuzione avverbiale che deriva dal latino et cetera, cioè “e altre cose” e per questo talvolta viene abbreviato in etc., ma non c’è bisogno di scomodare il latino, le norme editoriali delle case editrici preferiscono evitare questa abbreviazione, è molto più appropriato usare ecc. all’italiana, quando occorre.

Nei contesti discorsivi o in narrativa l’uso di eccetera non è sempre consigliabile (è un po’ “burocratico”, soprattutto se abbreviato), talvolta un e così via è preferibile e più adatto, oppure, per indicare qualcosa che continua si possono usare i punti di sospensione…

Tra gli errori da evitare c’è l’associazione di eccetera o ecc. ai puntini di sospensione, va sempre evitato (ecc…, eccetera….) si mette o l’uno o gli altri visto che sono equivalenti.

Vedi anche → I puntini di sospensione.

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