La lettera “O” può essere pronunciata aperta (ò) o chiusa (ó). Ma la scrittura dell’accento avviene solo nelle parole tronche (accentate sull’ultima), che in italiano vogliono sempre e solo la “o” con l’accento grave (però, tornerò…). All’interno di una parola, l’apertura o chiusura della “O” si fa sentire con la voce, ma non si scrive.
Però dalla pronuncia può dipendere il significato delle parole omografe, cioè che si scrivono allo stesso modo, ma non è detto che si pronuncino allo stesso modo e siano anche omofone.
Bisogna allora fare attenzione perché le domande da pórci (da porgere), non sono come le domande da pòrci (cioè da maiali)!
Per approfondire → La pronuncia della “o” può cambiare il senso delle parole.