Per indicare i versi degli animali si può ricorrere all’uso di onomatopee che ne riproducono i rumori emessi, oppure usare parole più specifiche che ne denominano il suono.
Tra le corrispondenze più frequenti ci sono per esempio:
bau (bu o bu bu) cioè l’abbaiare cane; bè (o bèe) cioè il belato della pecora; chicchirichì cioè il canto del gallo; cip (o cip cip) cioè il cinguettio di un uccelino; cra cra cioè il gracidare della rana o il gracchiare o crocidare del corvo e della cornacchia; cri cri cioè il verso del grillo, o il frinire; miao (miau, mao e anche gnao) cioè il miagolare o miagolio del gatto; pio (e pio pio) cioè il pigolare o pigolio dei pulcini; qua (e qua qua) cioè lo starnazzare di anatre e oche; zzz cioè il ronzio e il ronzare soprattutto di zanzare, ma anche api, mosche e insetti.
Per scoprire gli altri versi degli animali → Il “linguaggio” degli animali nelle onomatopee.