■ Perché il verbo è la parte portante del discorso? ■ Cosa sono la radice e la desinenza di un verbo? ■ Cos’è la persona del verbo? ■ Tutti i modi dei verbi hanno la persona? ■ Cosa sono i modi verbali indefiniti? ■ Cosa sono i modi verbali indefiniti? ■ Cos’è la vocale tematica di un verbo? ■ Cos’è la diatesi?
Verbum in latino significa “parola”, e infatti, tra tutte le parole, i verbi sono le più importanti, perché esprimono un’azione e sono la parte del discorso più essenziale. Basta un verbo per fare una frase: “Andiamo!” Il soggetto (in questo caso noi) può essere sottinteso, si può omettere ogni altro complemento e spiegazione (dove, come, perché…), ma con un semplice verbo si può esprimere una frase di senso compito, autonoma e autosufficiente:“Piove”.
I verbi hanno una radice e una desinenza variabile che si declina. Coniugare i verbi significa concordare la radice con la desinenza variabile a seconda della persona e del numero (io = prima persona singolare, noi = prima persona plurale), ma anche del modo (indicativo, congiuntivo, condizionale…), del tempo (presente, passato, futuro), della forma (attivo, passivo, riflessivo) e di altre variabili ancora.
Amare, per esempio, è il modo infinito composto dalla radice (am-) che rimane sempre la stessa (ma vale solo per i verbi regolari, nel caso di and-are la radice irregolare oscilla e al presente si dice io vad-o e non and-o) con la desinenza in –are.
Nel caso dell’indicativo presente, per continuare questo esempio, la desinenza si declina a seconda delle persone, e tutti i verbi regolari si coniugano con la stessa regola: radice + desinenza.
amare | Singolare | Plurale |
Prima persona | io am-o | noi am-iamo |
Seconda persona | tu am-i | voi am-ate |
Terza persona | egli (ella) am-a | essi (esse) am-ano |
Tra la radice e la desinenza c’è spesso una vocale tematica, che caratterizza alcune forme della coniugazione, per esempio l’infinito: se lod-a-re si appoggia alla vocale tematica –a, ci sono anche i verbi in –ere (tem-ere), o in –ire: tem-ere (serv-ire).
Spesso vengono perciò divisi in queste tre coniugazioni, ma è possibile anche suddividerli in quattro coniugazioni a seconda di come l’infinito termina, e raggruppare in questa quarta categoria gli altri verbi come por-re, trar-re o tradur-re che hanno una diversa desinenza (è un criterio più semplice e pratico).
Non tutte le forme verbali hanno necessariamente una persona, nel caso dei modi infinito, participio e gerundio (cioè amare, amato e amante), detti appunto modi indefiniti, non c’è un legame con una persona, così come nel caso del modo imperativo (quello con cui si impartiscono i comandi) non esiste la prima persona (non avrebbe senso impartire un ordine a sé stessi), ci sono solo le altre (es. mangia → tu). E poi ci sono anche le forme cosiddette impersonali (si dice, si va, bisogna studiare, piove…) che esprimono un’azione senza specificare la persona (il chi).
I verbi possono anche essere suddivisi in due generi, i transitivi sono quelli che reggono il complemento oggetto e che rispondono alle domande: “Chi? Che cosa?” (per esempio mangiare → qualcosa o qualcuno); i verbi intransitivi non ammettono questa possibilità e per esempio non si può “andare qualcuno”, ma andare con qualcuno, dunque non fanno transitare l’azione direttamente su un oggetto. Questi ultimi hanno solo la forma attiva.
La forma di un verbo (o diatesi) indica la “direzione” dell’azione che esprime nella frase (o più precisamente il rapporto tra il verbo e il soggetto) che può essere attiva, passiva o riflessiva (rivolta verso sé: mi lavo = lavo mé stesso). Tutti i verbi hanno la forma attiva, ma quelli transitivi hanno anche la forma passiva, un modo di esprimere l’azione in cui la frase si rovescia, e il soggetto, invece di compiere l’azione, la subisce da parte dell’oggetto: io guardo → la tv (forma attiva) si può ribaltare in la tv → è guardata da me (forma passiva). I verbi intransitivi al contrario non possiedono la forma passiva, e andare non si può rovesciare in questo modo, perché non regge il complemento diretto. Inoltre, i verbi transitivi sono caratterizzati dal fatto che nei tempi composti si appoggiano sempre all’ausiliario avere (amare → ho amato), e usano il verbo essere solo per la forma passiva (io sono amato).
Di seguito un indice dei principali articoli sui verbi:
■ I modi dei verbi
■ I tempi dei verbi
■ Il modo indicativo e i suoi tempi
■ Il congiuntivo e i suoi tempi
– Il congiuntivo nelle frasi autonome
– Il congiuntivo nelle subordinate
§ Coniugazione del congiuntivo: essere e avere
§ La coniugazione del congiuntivo: i verbi regolari in -are
§ La coniugazione del congiuntivo: i verbi regolari in -ere
§ La coniugazione del congiuntivo: i verbi regolari in -ire
§ Congiuntivi irregolari in -are: la coniugazione di andare, dare, fare e stare
§ Congiuntivo: come evitare la “sindrome di Fantozzi”
§ “Penso che è” o “penso che sia”? (Dubbi sul congiuntivo)
§ Congiuntivo o indicativo? Attenzione alle negazioni
§ Voglio che sia ma vorrei che fosse
§ “Se me lo dicevi” o “se me l’avessi detto”?
■ Il modo condizionale: quando si usa
– Condizionale: i tempi e le coniugazioni
– Il condizionale nelle ipotesi (i periodi ipotetici)
– Condizionale: si può dire “se sarebbe”?
■ Il modo imperativo: uso e coniugazioni
■ Il modo infinito
■ Il modo participio
– L’urlo ci ha spaventato o ci ha spaventati? Come concordare il participio passato
■ Il modo gerundio e il suo uso
■ Le coniugazioni dei verbi sono 3 oppure 4
– L’ausiliare essere e la sua coniugazione
– L’ausiliare avere e la sua coniugazione
– La coniugazione dei verbi regolari in -are
– La coniugazione dei verbi regolari in -ere
– La coniugazione dei verbi regolari in -ire
– I verbi irregolari: la coniugazione di andare
– I verbi irregolari: la coniugazione di stare
– I verbi irregolari: la coniugazione di fare
– I verbi irregolari: la coniugazione di dare
– I verbi irregolari in -ere
– I verbi irregolari in -ire
– La coniugazione di trarre, porre, condurre…
■ I verbi difettivi
■ I verbi sovrabbondanti
■ I verbi transitivi e intransitivi
■ La forma del verbo attiva e passiva
– La coniugazione al passivo
■ La forma riflessiva dei verbi
■ Verbi servili, fraseologici e causativi
– “Ho potuto” o “sono potuto” andare? Gli ausiliari nelle locuzioni verbali
■ L’uso impersonale e i verbi impersonali